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VITA DELLA SCUOLA
aristide fu condannato. Quando lasciò la città non la maledisse, anzi, con
le mani protese al cielo, pronunciò l’invocazione che gli ateniesi non venissero
a trovarsi in situazioni di pericolo che li costringessero a ricordarsi di lui.
Nonostante il male subito, amava atene ed augurava alla sua patria le migliori
fortune.
Gli ateniesi ebbero ancora bisogno di aristide, dovendo affrontare una
nuova invasione persiana. egli tornò in patria dopo otto anni, dimentico di
ogni offesa, e guidò l’esercito degli opliti a Platea, dove i greci sconfissero i
nemici.
Plutarco conclude: “dicono che la sua tomba - quella di aristide - fu
costruita a spese dello stato, perché egli non lasciò neppure i soldi per il fune-
rale. anche le sue figlie furono sposate con il denaro pubblico: fu la città che
garantì loro una dote”.
dopo questa riflessione mi avvio alla conclusione. Nel nostro Numero
unico, il compianto Generale coppola, allora comandante dell’accademia,
scriveva: “voi siete destinati a comandare altri uomini, a disporne la loro sorte.
Nulla vi sarà richiesto da quanti dipenderanno da voi. Nulla se non l’esempio!
abbiate rispetto di voi, siate sempre voi stessi, non imitate mai gli altri, siate
modelli di comportamento, nella buona e nella cattiva sorte”. con queste parole
egli sicuramente intendeva spronarci ad essere uomini nobili.
Nobile è lo spirito di quelli che si sono rialzati in piedi dopo una sventura
dicendo: “mai una sconfitta, sempre una lezione”. Nobile è lo spirito di appar-
tenenza al nostro corso, spirito che ci ha accomunato in questi 42 anni. Nobile
è l’orgoglio di sentirsi nell’animo legittimi eredi di una lunghissima tradizione
che vede idealmente riunite generazioni di ufficiali con il comune motto “una
acies”.
certamente, non siamo diventati uomini nobili tutt’un tratto quarant’anni
fa. la vera nobiltà d’animo è il frutto dell’esperienza di un’intera esistenza. la
nobiltà non si conquista con la consuetudine di essere appellati N.H., ma viven-
do, agendo, operando per ·il “Bene” della patria. la nobiltà è quindi il risultato
di un processo che dura una vita e che mira alla perfezione morale e all’eleva-
tezza spirituale. soltanto ora, gettando uno sguardo sul nostro passato siamo in
grado di dire quanto nobili siamo diventati.
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