Page 309 - Rassegna 3-2016
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RADUNO DEGLI EX ALLIEVI DEL 156° CORSO DI APPLICAZIONE
                              DELL’ACCADEMIA MILITARE DI MODENA

modo schietto, è abituato a dire la verità, non si atteggia ed è perciò ironico con
se stesso. la menzogna è per lui spregevole poiché egli è distaccato dal proprio
utile personale, è libero, è svincolato dall’opinione”.

      una bella immagine di uomo nobile e giusto ce la propone Plutarco, illustran-
do la vita dello stratega ateniese aristide, uno dei vincitori di Maratona nel 490 a.c.

      in una famosa pagina, Plutarco racconta che aristide “venne in odio alla plebe”
e fu perciò ostracizzato e sollecitato a lasciare la città nel 482 a.c. (il coccio di un vaso
di terracotta in greco sta per ostraka, da cui deriva il sostantivo ostracismo).

      Plutarco descrive un evento accaduto in quella occasione: “un tizio, scelto
a sorte per la votazione, non sapeva né leggere né scrivere ed era un perfetto
cialtrone. Questo tizio incappò casualmente in aristide e gli consegnò il suo
coccio. aristide gli domandò cosa egli dovesse scrivere su quel coccio ed il suo
interlocutore fece proprio il suo nome. Resosi conto di non essere stato rico-
nosciuto, aristide domandò all’uomo se l’accusato gli avesse fatto qualche
torto”. “Nessuno” - rispose il cialtrone - “io non lo conosco nemmeno, ma
sono stufo di sentir ripetere dappertutto che è un uomo giusto”. aristide ascol-
tò e non replicò: scrisse sul coccio il proprio nome e lo restituì al cialtrone”.

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