Page 14 - Rassegna 2021-2
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DOTTRINA



                  Sebbene, dunque, per un verso, si registri l’evoluzione della sensibilità col-
             lettiva, per l’altro, risulta ancora diffusa una modalità educativa imperniata sui
             concetti di genere dominante e coazione di genere. Un fenomeno che ha radici
             culturali basate su rapporti di forza storicamente diseguali tra i sessi.
                  La coazione di genere nei confronti delle donne assume nei fatti dei livelli
             particolarmente intensi in quanto al sesso femminile è affidato un ruolo carat-
             terizzato da forti elementi di subalternità sociale ed economica nei confronti del
             sesso maschile. La violenza di genere, intesa come violenza diretta contro una
             persona a causa del suo genere, di conseguenza, non solo è spesso socialmente
             accettata, ma è istituzionalizzata come forma di estrinsecazione del dominio del
             genere maschile dominante .
                                       (2)
                  Eppure, com’è stato affermato sin dalla Conferenza di Pechino del 1995 ,
                                                                                       (3)
             i diritti delle donne sono diritti umani nel significato più pieno del termine. La
             violenza  di  genere  deve  considerarsi  una  violazione  dei  diritti  fondamentali
             delle donne, di conseguenza, gli Stati hanno l’obbligo di garantire alle donne
             una vita libera da ogni forma di violenza.
                  Ciò, è stato ribadito anche nel programma dell’Agenda 2030 , dove nella
                                                                            (4)
             sezione dedicata all’obiettivo numero cinque è stato evidenziato che la parità di
             genere non è solo un diritto umano fondamentale, ma è la condizione necessa-
             ria per un mondo prospero, sostenibile e in pace. A tal fine, occorre eliminare
             ogni forma di violenza e discriminazione nei confronti di donne e bambine, sia
             nella sfera privata sia in quella pubblica.
                  Occorre, in particolare, garantire alle donne una vita libera da ogni forma
             di violenza, impegnandosi ad osservare il cosiddetto “obbligo delle 5 P”:

             (2)  In questi termini v. FABRIZIO FILICE, Diritto penale e genere, in Dir. pen. cont., 29 settembre 2019.
             (3)  La Conferenza di Pechino del 1995 è la quarta di una serie di conferenze mondiali sulle
                  donne organizzate dalle Nazioni Unite che hanno contribuito a far diventare il tema della
                  marginalizzazione delle donne nell’ambito dei diritti umani e la causa dell’uguaglianza fra i
                  sessi uno dei punti prioritari delle agende internazionali, aprendo un dialogo su base mon-
                  diale su un insieme di obiettivi comuni per promuovere lo sviluppo femminile e garantire un
                  esteso e universale impegno a favore della lotta alla violenza contro le donne (riconosciuta,
                  in  talune  circostanze,  come  questione  rilevante  anche  sul  piano  internazionale  penale,  e
                  ricondotta  nell’ambito  del  diritto  penalistico  internazionale  e  del  diritto  umanitario).  Al
                  riguardo, si è evidenziato che la Dichiarazione e la Piattaforma di azione adottati alla Quarta
                  Conferenza mondiale dell’ONU sulle donne, costituiscono uno spartiacque nella politica
                  delle donne sul piano istituzionale. La Conferenza di Pechino raccoglie - nei documenti che
                  impegnano gli Stati, i Governi, le forze economiche, sociali politiche e culturali - le novità
                  più significative dei movimenti delle donne, soprattutto le elaborazioni del femminismo del
                  sud del mondo, incentrate sulla valorizzazione della differenza di genere come leva per una
                  critica alle forme attuali dello sviluppo e della convivenza sociale.
             (4)  L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta
                  e la prosperità. Il Piano è stato sottoscritto il 25 settembre 2015 dai Governi dei 193 Paesi mem-
                  bri dell’ONU. Individua 17 obiettivi che gli Stati si sono impegnati a raggiungere entro il 2030.

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