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I SESSANT’ANNI DELLA RASSEGNA DELL’ARMA DEI CARABINIERI
Il processo evolutivo della rivista è carica di memorie in una narrazione di
idee e pensieri che dimostra la costante capacità di interpretare, tempo per
tempo, la sua vocazione didattica e scientifica, rinnovandosi ora nelle forme e
ora nei contenuti, di pari passo con la vita dell’Arma e i temi di interesse pro-
fessionale avendo cura di arricchire, con i propri studi, quel patrimonio di cul-
tura e dottrina cui ogni futuro comandante di donne e di uomini dell’Arma può
far riferimento nel quotidiano servizio a tutela dei cittadini.
Resta ancora da percorrere un altro “miglio” di strada nella storia sessan-
tennale della Rassegna, cioè quello che si svolge negli ultimi venti anni e che
desideriamo affrontare in due diverse tappe. Prima quel più lungo periodo di
storia che potremmo definire contemporanea e che abbraccia poco più di un
quindicennio, e poi una manciata di anni che hanno il sapore della viva attualità.
Nel percorso che seguiremo potremo osservare le vicende della pubbli-
cazione e il suo perpetuo innestarsi sulle grandi vicende che hanno fatto da
scenario al vissuto quotidiano del mondo intero e della società italiana in par-
ticolare.
La Rassegna che si pubblica nell’anno 2000, anno a cavallo del nuovo
secolo e del nuovo millennio, reca ancora la firma del direttore, generale Mario
Mori e coincide indubbiamente con un tempo carico di aspettative, alimentate
da una fase di crescita frenetica di nuove risorse tecnologiche. Non a caso nel
suo primo numero presenta uno studio approfondito sullo sviluppo delle inve-
stigazioni scientifiche e un’accurata analisi del supporto fornito dai data base. Il
lavoro in questione, a firma del generale di brigata Vittorio Barbato, che succes-
sivamente andrà ad assumere l’incarico di Direttore responsabile della
Rassegna, sottolinea quanta centralità andava assumendo l’impiego strategico e
mirato delle più moderne strumentazioni da parte del Raggruppamento specia-
lizzato . L’anno 2000 è anche l’anno che smentisce le profezie apocalittiche di
(1)
fine millennio. È l’anno in cui la diffusione del morbo di “mucca pazza” favo-
risce l’inizio di nuovi orientamenti alimentari di buona parte della collettività
che si scopre più attenta ai rischi delle sofisticazioni alimentari, ai propri consu-
mi e alla tracciabilità dei prodotti.
(1) Vittorio BARBATO, Le banche dati tecnico-scientifiche, in Rassegna dell’Arma dei Carabinieri, 2000, n.
1, pagg. 6-26.
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