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I SESSANT’ANNI DELLA RASSEGNA DELL’ARMA DEI CARABINIERI


                    Il Presidente della Repubblica prese parte anche all’inaugurazione dell’anno
               accademico 1990/1991, tanto che fu pubblicato un supplemento speciale dedi-
               cato all’evento . Ma c’è molto di più. In quest’ultima occasione, dopo la rela-
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               zione del Comandante della Scuola e gli interventi del Comandante Generale e
               del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, secondo la prassi, la cerimonia sarebbe
               dovuta terminare con la prolusione del Ministro della Difesa, all’epoca Virginio
               Rognoni. In realtà, a questo punto prese la parola la massima carica dello Stato
               e tenne un lungo discorso nel quale affermò tra l’altro: “desidero esprimere la
               mia ammirazione per l’efficienza e l’entusiasmo dimostrati, unitamente alla con-
               sapevolezza del proprio ruolo, da giovani che hanno scelto di servire la Patria, la
               libertà e le Istituzioni democratiche e repubblicane per il primato del diritto sulla
               prevaricazione, la sopraffazione e la violenza. L’Italia deve molto all’Arma dei
               Carabinieri, prima Arma dell’Esercito e Forza Armata in servizio permanente
               di ordine pubblico, perché la Repubblica, lo Stato di diritto e il regime di libertà
               trovano in essa i loro servitori più fedeli”. Nel corso dello stesso anno fu data
               notizia anche di altri avvenimenti, pubblicando il discorso del Ministro della
               Difesa in occasione del 176° anniversario di fondazione dell’Arma e presentan-
               do il gemellaggio che si tenne quell’anno tra la Scuola Ufficiali Carabinieri e la
               Scuola Ufficiali della Gendarmerie Nationale . Sempre nel 1990, con l’arrivo del
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               nuovo direttore, il generale Alessandro Vannucchi, si ebbe anche il cambio del
               redattore capo, nella persona del maggiore Alessandro Gentili.
                    Entrambi, nel primo numero disponibile, portarono un indirizzo di saluto
               ai lettori e ai collaboratori, dichiarando il proprio impegno a continuare sulla
               scia della “rigorosa professionalità” che era stata impostata dai predecessori. Il
               redattore capo e la redazione tutta così si rivolsero al pubblico: “è, infatti, prin-
               cipalmente a tutte le categorie dei Militari dell’Arma, in servizio e in congedo,
               che la Rassegna si rivolge con l’auspicio di incontrare sempre il loro consenso
               e la loro disponibilità a recepire proposte, consigli e, sicuramente, anche un
               costruttivo apporto critico” .
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               (106) Rassegna dell’Arma dei Carabinieri, anno XXXVIII, supplemento al n. 4 ottobre-dicembre, 1990.
               (107) Rassegna  dell’Arma  dei  Carabinieri,  anno  XXXVIII,  n.  2,  aprile-giugno,  1990;  il  discorso  del
                    Ministro della Difesa, Mino Martinazzoli, alle pp. 2-7, mentre il gemellaggio è alle pagine 8-15.
               (108) Rassegna dell’Arma dei Carabinieri, anno XXXVIII, n. 4, ottobre-dicembre, 1990, pagg. 2-3.

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