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I SESSANT’ANNI DELLA RASSEGNA DELL’ARMA DEI CARABINIERI


                    È interessante cogliere l’elemento celebrativo dell’opera che vuole testimo-
               niare, molto probabilmente, l’ingresso della Rassegna in una nuova fase molto
               dinamica al pari della nascita del regno d’Italia. La grafica, la fotocomposizione
               e il fotolito furono attribuiti a società esterne fino al 1993, mentre la stampa
               rimase a cura del Centro Tipografico Offset del Comando Generale .
                                                                                 (96)
                    La struttura del sommario fu modificato e fu inserito un editoriale a cui
               facevano seguito le rubriche: “Convegni e congressi”, “Studi”, “Documenti”,
               “Giurisprudenza”, “Informazioni”, “Libri e riviste”. Ogni rubrica aveva al suo
               fianco un colore dedicato (ad esempio i convegni e congressi erano segnalati nel
               sommario con una riga rossa) che aveva lo scopo di distinguere a vista le diverse
               aree del periodico. Sin dal primo numero, inoltre, si fece un larghissimo uso di
               immagini fotografiche, di tavole, grafici e simboli grafici. Inoltre, fu inserita una
               pagina  di  pubblicità  a  favore  del  periodico  più  conosciuto  dell’Arma:  “Il
               Carabiniere”, insieme ad analoghe iniziative per le più importanti riviste delle
               Forze Armate (Rivista Militare, Rivista Marittima, Rivista Aeronautica) e della
               Guardia di Finanza, allo scopo di diffonderne la conoscenza e ampliare il baci-
               no degli abbonati.
                    Il battage pubblicitario investì anche la promozione dell’abbonamento alla
               Rassegna stessa a partire dal numero 3. Il colore di fondo della copertina cam-
               biava ad ogni numero mentre, di massima, l’immagine selezionata da inserire in
               copertina  era  scelta  tra  gli  argomenti  trattati  all’interno.  Appare  importante
               segnalare che il numero 3 (maggio-giugno) di quell’anno portava in copertina
               l’immagine della medaglia che raffigura la dea Minerva, presentata in quell’oc-
               casione come “La nuova medaglia della Scuola Ufficiali Carabinieri”.
                    Nell’estate 1986 e oramai impostato il nuovo progetto editoriale giunse in
               redazione il maggiore Gianfranco Massaro, a partire dal numero 4, luglio-agosto.


               (96)  Rassegna  dell’Arma  dei  Carabinieri,  anno  XXXIV,  n.  1,  gennaio-febbraio,  1986,  seconda  di
                    copertina.  Dal  1988,  la  fotocomposizione  e  stampa  fu  gestita  direttamente  dal  Centro
                    Tipografico Offset. Rimase ceduta a società esterne il solo fotolito. Dal 1991, si occuparono
                    della  fotocomposizione  sia  la  redazione,  sia  il  Centro  Tipografico.  Rassegna  dell’Arma  dei
                    Carabinieri, anno XXXIX, n. 2, aprile-giugno, 1991, seconda di copertina. Rassegna dell’Arma
                    dei Carabinieri, anno XLI, n. 4, ottobre-dicembre, 1993 riporta in seconda di copertina che
                    grafica, fotocomposizione, fotolito e impaginazione erano a cura della Redazione. Dal 1995
                    al 1999 la stampa della rivista fu affidata a società esterne.

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