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PANORAMA DI GIUSTIZIA MILITARE


               to di appartenere al servizio militare .
                                                  (18)
                    Tuttavia la particolare costruzione della fattispecie impone qualche osser-
               vazione. Come già si è avuto modo di osservare, la condotta di cui all’art. 166
               ha ad oggetto determinate categorie di beni destinati a uso militare, in relazione
               ai quali, salvo il caso che siano muniti del marchio o del segno di rifiuto, sarà il
               soggetto attivo ad essere chiamato a dare prova della legittima cessazione della
               loro appartenenza al servizio militare.
                    Ne consegue, soprattutto per l’ipotesi della ritenzione di effetti di vestiario
               o equipaggiamento, una singolare forma di costruzione dell’elemento psicolo-
               gico, ai limiti della responsabilità oggettiva; infatti, ai fini della sussistenza del
               dolo, è sufficiente solo la coscienza e volontà dell’agente di detenere cose desti-
               nate a uso militare, ciò in quanto la singolare previsione normativa dà per pre-
               supposta la consapevolezza della effettività di detta appartenenza, salvo prova
               contraria.


































               (18)  In tal senso, da ultimo, Cass., Sez. I, 41636/2019, cit. e Cass. Sez. I, n. 25352/2019, cit.

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