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TRIBUNA DI STORIA MILITARE




                  In parte ciò è dipeso dalla difficoltà,
             solo col tempo gradualmente superata, di
             accedere alla sterminata documentazione
             della Croce rossa Internazionale e del
                                             (9)
             Vaticano (10)  e di reperire, catalogare, met-
             tere a disposizione e studiare le testimo-
             nianze  scritte  (lettere,  diari,  memorie)  e
             orali  e  delle  fonti  materiali  (stampe,
             oggetti). Ma al fondo della rimozione c’è
             che  si  tratta  di  argomenti  imbarazzanti
             per una serie di motivi, che vanno dalla
             vergogna per la cattura dei propri soldati,
             specialmente  dopo  rese  e  sbandamenti,
             alle accuse di violazioni delle convenzioni
             internazionali, e di veri e propri crimini di
             guerra, per il trattamento riservato ai pri-
             gionieri nemici.
                  Il trattamento dei prigionieri e degli
             internati italiani da parte degli Imperi Centrali fu oggetto del III dei sette volu-
             mi pubblicati nel 1919-1921 dalla reale Commissione d’inchiesta sulle violazio-
             ni del diritto delle genti commesse dal nemico .
                                                         (11)
             (9)   Creata ad iniziativa del presidente della Croce rossa Internazionale, lo svizzero Gustave
                  Ador (1845-1928), il 12 ottobre 1914 entrò in funzione a Ginevra l’International POW Agency,
                  alla quale aderirono tutti i paesi belligeranti, incaricata di censire tutti i prigionieri di guerra e
                  assicurare i loro collegamenti con le famiglie. Con una capacità di registrazione di 5.000 posi-
                  zioni al giorno, l’IPA redasse 4,805,000 fascicoli (cards) e consegnò 1,854,914 pacchi indivi-
                  duali e collettivi. L’archivio copre 400 metri lineari, di cui 20 di documenti generali sull’atti-
                  vità dell’IPA, 2.413 volumi (600 mila pagine di informazioni fornite dai belligeranti, liste di
                  prigionieri, deceduti e ripatriati e rapporti delle ispezioni) e 5.119 indici con 6 milioni di fasci-
                  coli. Cfr. l’opuscolo The International POW Agency. The ICRC in the World War One, edito nel
                  novembre 2007 a Ginevra dal Musée International de la Croix Rouge et du Croissant Rouge. oggi
                  è possibile una ricerca nominativa online nel sito Prisoners of  the First World War, the ICRC
                  Archives, dove sono reperibili i rapporti sulle ispezioni dei delegati delle Potenze protettrici in
                  vari campi di concentramento, l’elenco dettagliato di questi ultimi, oltre un centinaio di car-
                  toline con foto scattate in campi francesi, britannici, italiani e tedeschi e resoconti e lettere a
                  carattere generale. Carlo Alberto bIANChI roSSI, Damiano LeoNeTTI, Patrizia SALeTTI (cur.),
                  La Croce Rossa per i prigionieri di guerra, Gaspari, Udine, 2015.
             (10)  ALberTo MoNTICoNe, La croce e il filo spinato. Tra prigionieri e internati civili nella Grande Guerra
                  1914-1918. La missione umanitaria dei delegati religiosi, rubbettino, Soveria Mannelli, 2013.
             (11)  Istituita  con  D.L.  15  novembre  1918,  n.  1711,  era  presieduta  dal  Primo  presidente  della
                  Cassazione, poi ministro della giustizia (1919-20) sen. prof. Ludovico Mortara (1855-1937) e
                  composta da 15 menbri tra parlamentari e tecnici del Genio Militare e dei Lavori Pubblici.
                  La Sottocommissione per i prigionieri era presieduta da Ferdinando de Monroy, principe di
                  Pandolfina e di belmonte (1864-1930). I volumi pubblicati dalla Commissione, per un totale
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