Page 55 - L’Arte di Sebastiano de Albertis
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tratta di tracce della cosiddetta acciaiatura che veniva causa di vari danni fisici (graffi ed ammaccature) tutto-
elettrodepositata sulla superficie incisa al fine di pre- ra visibili sulla superficie del metallo.
servarla dall’usura cui andava incontro durante i pro- Per consentire l’esposizione della matrice, ne è sta-
cessi di stampa. La data precisa dell’esecuzione dell’o- to effettuato l’approntamento conservativo eliminando
perazione non è nota, ma è documentata l’esistenza, il protettivo tradizionale scuro che la copriva, ovvero
all’interno della Regia Calcografia, di un’officina per lo strato di bitume di giudea. Il rame sottostante pre-
l’acciaiatura delle matrici, auspicata dal 1885 e istitui- sentava alcune aree con alterazione cromatica loca-
ta nel 1891 (Grelle-Trassari 2001, p. 25). lizzata (ossidazione) che è stata rimossa grazie ad una
Sempre sul rovescio del rame è presente, replica- leggera pulitura meccanica con pasta abrasiva finissi-
to due volte, il marchio di fabbrica del produttore del- ma dispersa in solvente. Una volta eliminate le altera-
la lastra, ovvero Cossonneau di Parigi. Come risulta da zioni, la superficie del rame è stata di nuovo protetta
una accurata ricognizione effettuata in passato dal set- stendendo sia un inibitore della corrosione (protezio-
tore Calcoteca dell’ICG, lo stesso marchio di fabbrica ne chimica), sia uno strato di vernice trasparente (pro-
compare su molte fotoincisioni commissionate dalla tezione fisica) al fine di garantire la conservazione
stessa Regia Calcografia tra il 1893 e il 1896 (Sgammi- dell’oggetto e la sua fruizione ottimale (Ghedin 2010).
ni 2004, p. 134). In quegli anni, infatti, era attivo an-
che un laboratorio per la fotoincisione fortemente vo- Lucia Ghedin
luto dal direttore Gilli (Fusconi-Lo Russo 2005, p. 145)
e i due laboratori devono aver lavorato in sinergia, vi- Bibliografia
sto che l’acciaiatura era assolutamente indispensabile Fusconi, G. - Lo Russo, G., Dati sull’attività di fotoincisione
per rafforzare le labili fotoincisioni. Purtroppo tale trat- nella Regia Calcografia e Nell’Istituto Nazionale per la Gra-
tamento “conservativo” funzionale alla stampa delle fica, in Mariani, G. (a cura di), “Le tecniche calcografiche
d’incisione indiretta . Acquaforte, acquatinta, lavis, cera-
matrici, si rivelò col tempo addirittura dannoso a cau- molle”, Roma 2005, pp. 142-149.
sa della tendenza dello strato ferroso ad arrugginirsi e Ghedin, L., Il restauro delle matrici, in Mariani, G. (a cura di),
del conseguente degrado del rame sottostante. “Giambattista Piranesi – Matrici incise 1743-1753”, Mila-
Dai nostri documenti d’archivio e da stampe di do- no 2010, pp. 19-22.
cumentazione, sappiamo che la matrice di Di Lorenzo Grelle Iusco, A. - Trassari Filippetto, G., II. Per la prevenzio-
venne disacciaiata prima del 1969 e così è giunta fino ne dei degradi da usura: l’acciaiatura, in “Matrici in rame.
a noi. Non è da escludersi che alcune abrasioni loca- Dal ripristino dell’inciso all’acciaiatura e alle repliche gal-
lizzate sulle parti non figurate della lastra siano da im- vaniche. Il ruolo della Calcografia Romana”, Roma 2001,
pp. 23-31.
putare ad interventi meccanici atti ad attenuare i danni Sgammini, A. (a cura di), Appendice. Marchi di fabbrica sui
causati da degradi chimici e/o meccanici. Certamen- rovesci delle matrici incise dell’Istituto Nazionale per la gra-
te la difficoltà di movimentazione di questa lastra, che fica, in Grelle Iusco, A., “La calcoteca dell’Istituto Naziona-
pesa circa 19 chilogrammi, deve esser stata inoltre la le per la Grafica. Guida illustrata”, Roma 2004, p. 133-146.

