Page 54 - L’Arte di Sebastiano de Albertis
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venne il disegno del suo quadro con il foglio sul qua- tonalità di grigio aggiungendo fini trame segniche con
le V. S. ha segnate le correzioni che desidera siano ap- la puntasecca, mentre per realizzare i neri più intensi
portate sulla incisione […]. Nella prossima adunanza utilizzò sapientemente il bulino. Possiamo immagina-
della Commissione p.te di belle arti il Sig. Di Lorenzo re che i due anni intercorsi tra la realizzazione del lu-
stesso presenterà il lucido del disegno colle modifiche cido e l’incisione ultimata siano stati impegnati da un
affin di ottenerne il benestare...” (cfr. Scaloni in catalo- meticoloso lavoro di volta in volta verificato nella re-
go). L’incisore eseguì dunque il lucido che serviva per sa in stampa del rame, di modo che il risultato fosse il
trasporre il disegno sulla lastra di rame, combinando le più possibile rispondente al dipinto riportato nel dise-
linee fondamentali del suo carboncino alle correzioni gno a carboncino.
che il pittore aveva apportato. Per trasferire l’immagine Osservando attentamente l’incisione, è stato possi-
dal foglio trasparente alla matrice, la facciata disegna- bile individuare un’unica correzione della figurazione:
ta, dopo esser stata ricoperta da uno strato di polvere partendo dalla destra della matrice, il profilo del gi-
di carboncino o di sanguigna, veniva poggiata sulla su- nocchio destro del quarto cavallo, inciso ad acquafor-
perficie metallica; dal rovescio del foglio, con uno sti- te, venne solo attenuato col brunitoio e il nuovo profi-
lo, venivano ripercorsi i segni che, come attraverso una lo fu delineato a bulino. Tutti gli avvallamenti del rame
carta copiativa, si trasferivano sulla lastra preparata. che si percepiscono scorrendo con lo sguardo la su-
La matrice venne poi completamente disegnata perficie sono da ricondurre al lavoro di ricerca tonale
scalfendo la vernice di preparazione al fine di incidere eseguito da Di Lorenzo sulla sua acquaforte.
il rame all’acquaforte grazie all’uso di un acido com- Abrasioni atte ad eliminare segni di varia natura e
posito dall’azione lenta e precisa. Di Lorenzo si avval- che implicano anche l’uso del raschietto si osservano
se di morsure multiple per rendere la raffigurazione, invece al di fuori del rettangolo figurato: in basso a si-
ma queste non furono sufficienti a graduare la varietà nistra, tra l’indicazione dell’incisore e quella della Re-
dei toni dal bianco al nero. Consapevole della difficol- gia Calcografia vi è una zona abrasa e lisciata a for-
tà di restituire i toni sfumati del suo stesso disegno a ma di farfalla (cfr. scheda della stampa ante litteram),
carboncino, decise di variare gli effetti coloristici con mentre le leggi citate in calce a destra sono incise so-
diversi espedienti. Se già addensando o rarefacendo i pra un’abrasione. Si tratta delle prime leggi del regno
segni all’acquaforte si potevano raggiungere varie to- unitario in materia di diritto d’autore; in verità, seppu-
nalità di grigio, i toni più chiari o l’indefinitezza richie- re siano riportate entrambe, la legge del 1875 abroga-
sta dal sollevarsi della polvere terrosa al passaggio dei va e sostituiva la precedente del 1865, e non vi sono
cavalli la ottenne raschiando via parte del metallo e le- indizi sulla eventuale altra scritta precedentemente in-
vigando poi col brunitoio: l’inciso, così abbassato con cisa e sostituita. La matrice testimonia dunque l’ultimo
il raschietto, trattiene una minore quantità d’inchio- stato dell’inciso.
stro, togliendo nitidezza alla figurazione precedente- Sul rovescio della matrice sono ancora visibili al-
mente completata. Raggiunto tale risultato, calibrò le cuni residui di un ricoprimento galvanico di ferro: si