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            al finanziamento delle attività del Museo. Non è     condo  dopoguerra,  già  dagli  anni  Cinquanta  il
            da escludere che la diffusione di quest’opera possa  Museo fu interessato da nuove iniziative tese a ri-
            aver costituito il trait d’union tra il Museo e il neo  prendere  e  rinforzare  il  messaggio  di  un  museo
            istituito Museo Storico del 152° Fanteria. Que-      aperto  al  pubblico  e,  come  contenitore  culturale,
            st’ultimo espresse il desiderio di esporre nelle pro-  vicino ai cittadini, in linea con i compiti dei Carabinieri.
            prie sale cimeli e immagini fotografiche a ricordo    Nel 1956, ad esempio, partecipò per la prima volta
            dei sacrifici condivisi in trincea tra Carabinieri    alla  “Settimana  dei  Musei”  indetta  dal  Ministero
            Reali e soldati, nel corso della prima Guerra Mon-   della Pubblica Istruzione (competente all’epoca sui
            diale. Il successo del libro di Barengo spinse il Con-  musei e biblioteche statali), con un successo signifi-
            siglio Direttivo del Museo dell’Arma a pubblicare     cativo. Per l’occasione, il Museo rimase aperto dalla
            nel 1935, tre volumi, suddivisi per periodi, che rac-  mattina al tardo pomeriggio, predisponendo visite
            contavano le più importanti vicende dell’Arma,        guidate e distribuendo gratuitamente giornali e riviste
            dal titolo appunto “Storia dell’Arma  dei Carabi-     dell’Arma. L’evento fu riproposto negli anni successivi
            nieri Reali”. La firma era sempre quella di Ba-       e  ancor  oggi  l’Istituto  partecipa  a  due  importanti
            rengo, divenuto nel mentre tenente colonnello. Per    iniziative: la settimana dedicata ai Musei e la “Notte
            motivi pratici i tre tomi vennero rilegati successi-  dei Musei”, quest’ultima a cura del Comune di Roma.
            vamente in un unico volume “I Carabinieri Reali”.     Un altro contributo alla diffusione della cultura della
            Si può considerare dunque             Roma (1956). Il Museo dell’Arma partecipa all’evento “Settimana dei Musei”
            l’apertura  del  Museo  al
            pubblico del 1937 come
            un momento di svolta per
            la  storia  dell’Istituto,  da
            allora percepito nella so-
            cietà quale centro di pro-
            duzione culturale dell’Ar-
            ma; molto probabilmente,
            da quegli anni si cominciò
            a rafforzare la collabora-
            zione  e  la  sinergia  con
            altri enti ed istituti per la
            realizzazione di mostre ed
            eventi.  Superate  le  diffi-
            coltà  dell’immediato  se-
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