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            IL MUSEO DIFFUSO

            Maresciallo Capo Marco Palma








                 l Museo Storico dell’Arma raccoglie un patri-    periodico  era  volto  a  favorire  la  conoscenza  del-
                 monio secolare di memorie, di valori e di ideali,  l’opera silenziosa, tenace, proficua e quotidiana del
            I che si concretizzano in cimeli e documenti rari,    Museo. Nella pubblicazione, ad esempio, erano pre-
            in uniformi storiche e armi antiche, in opere d’arte,  sentate le sale museali al fine di far comprendere il
            in stampe e immagini d’epoca che raccontano il con-   valore storico dei cimeli acquisiti e favorire nuove do-
            tributo dei Carabinieri nella storia d’Italia. Custode  nazioni. Inoltre, il Bollettino raccontava l’opera in-
            della memoria dell’Istituzione, il Museo si occupa da  tellettuale dell’Istituto, descrivendo articoli e quindi
            sempre della divulgazione del patrimonio culturale    anche volumi dati alle stampe, per contribuire alla
            che conserva e, con esso, della Storia dell’Arma, af-  creazione di una bibliografia utile ai giovani Carabi-
            finché non rimanga costretta tra le sue mura ma di-   nieri e per fornire un contributo agli studi storici in
            venti fruibili da chiunque, valicando i limiti spazio  generale e a quelli sull’Arma in particolare. Fino a
            temporali che caratterizzano ogni  esposizione. Sem-  quel momento, l’attività del Museo era riassunta nei
            bra facile pensare al concetto di un “museo diffuso”  verbali delle sedute dell’Ente ed era trattata come

            nell’epoca moderna, nella quale è sufficiente un click  mero dato amministrativo con valore interno. Il Bol-
            o un selfie per condividere un’esperienza al museo    lettino Notiziario fu invece capace di mettere in evi-
            che, immessa nei social media, entra in un universo   denza il fermento culturale che stava crescendo nel
            digitale e lo rende potenzialmente visitabile dall’altro  Museo e attorno ad esso e far emergere un dato im-
            capo del mondo. In realtà, è assai più difficile imma-  portante: le donazioni all’Istituto costituivano un in-
            ginare un “museo fuori dal museo” negli 80 anni che   dice di valutazione del rapporto con la popolazione
            sono trascorsi; è particolarmente interessante quindi  e di quanto questa fosse pronta ad accettare l’idea di
            ripercorrere la vita del custode della storia dell’Arma,  un Museo per l’Arma dei Carabinieri. Il Museo fi-
            andando ad analizzare gli strumenti di cui esso di-   nalmente poteva uscire dalle proprie mura.
            sponeva per valorizzare il suo patrimonio culturale.  Il primo evento esterno a cui partecipò fu la “mostra
            Il Bollettino Notiziario, organo ufficiale della presi-  della Rivoluzione”, svoltasi a Roma lo stesso anno della
            denza, fu il primo mezzo di diffusione esterna della  pubblicazione del primo Bollettino Notiziario. L’al-
            vita e dei progressi del Museo. Stampato dal 1932, il  lestimento realizzato dal Museo mise in evidenza i
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