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     110    80 HO TANTA STORIA -  GLI OTTANT’ANNI DEL MUSEO



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                                                                  era integrato dall’aiuto offerto da riviste e giornali,
                                                                  tra cui la “Rivista dei Carabinieri Reali” e “L ’Arma Fe-
                                                                 delissima”, i cui rapporti erano gestiti ancora una volta
                                                                  dal Museo che forniva loro notizie storiche, docu-
                                                                  menti, immagini fotografiche e materiale di studio
                                                                  per la stesura di articoli. Più accresceva la diffusione
                                                                 della storia dell’Arma, maggiori erano le richieste
                                                                  che pervenivano al Museo per organizzare confe-
                                                                  renze di interesse storico. Un ciclo virtuoso analogo
                                                                  si era sviluppato anche al suo interno. Maggiore era
                                                                  la visibilità delle attività maggiori erano le proposte
                                                                  dello stesso ente di tenere incontri su temi nuovi
                                                                  emersi nell’attività di studio e di ricerca operata dai
                                                                  suoi carabinieri, sempre più motivati a portare alla
                                                                 luce pezzi di storia ancora sconosciuti. Molti furono
                 Bollettino Notiziario del Museo N. 40 del 4 novembre 1961,  infatti i cicli di conferenze organizzati dal Museo e te-
                    con l’articolo sulla mostra “Il Carabiniere nell’arte”
                                                                 nuti per lo più a Roma, presso la sua sede, sospesi a
            documenti antichi che narravano i sacrifici,  gli epi-  partire dallo scoppio della guerra. Vi fu una sola ec-
            sodi di vita quotidiana e le azioni di valore dei mili-  cezione,  il 15 dicembre 1941 a Torino, presso il Teatro
            tari dell’Arma, le numerose fotografie dei suoi caduti  Balbo, fu tenuto un incontro sul tema “Glorie guerriere
            e la collezione dei bozzetti a tempera del prof. Apol-  dell’Arma Fedelissima”. Oratore prescelto fu l’allora Ca-
            loni che riproducevano gli atti eroici, cimeli prezio-  pitano Mario Pagano, segretario del Museo.
            sissimi di una rara collezione. Non a caso, a partire  Nel 1934, il Museo iniziò a pubblicare alcuni volumi;
            dal 1935, il numero dei visitatori iniziò ad aumen-   l’occasione fu data dalla ricorrenza del centenario
            tare, a seguito anche di un riordinamento generale    della morte del Carabiniere Scapaccino, prima Me-
            delle sale del Museo, comunicato attraverso il Bollet-  daglia d’Oro al Valor Militare della  intera Armata
            tino Notiziario. La presidenza propose e accolse di-  Sarda. Autore dell’opera fu il Maggiore Ulderico Ba-
            verse  richieste  di  visite  collettive  provenienti  da  rengo, profondo conoscitore della storia dell’Arma,
            numerosi Comandi dell’Arma, primi fra tutti l’allora  alla quale dedicò approfonditi studi. Il testo, dal titolo
            Scuola Centrale di Firenze, la Legione di Roma, la   “IL CARABINIERE SCAPACCINO – nel 1° cente-
            Legione Lazio e la Legione Allievi. L’afflusso conti-  nario della sua morte”, fu venduto in tutta Italia e la
            nuò a crescere quanto più aumentava la diffusione    somma raccolta dall’operazione di vendita concorse
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