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LE QUATTRO GIORNATE DI NAPOLI















                   Lo studio delle schede consente anche di apprendere a quante delle giornate i combattenti affermino
                   di aver partecipato, ricevendo l’avallo delle testimonianze e della commissione, e di quanti siano stati
                   protagonisti – anche o talvolta esclusivamente – degli scontri contro le truppe di occupazione e contro
                   i fascisti nei giorni immediatamente successivi all’8 settembre, per lo più tra il 10 e il 12. In alcuni
                   casi le schede attestano la partecipazione dei partigiani napoletani alla guerra di Liberazione al Centro
                   Nord nel 1944 e finanche nel 1945. Ma non sempre ciò avviene: le biografie di alcuni celebri com-
                   battenti passati nell’OSS mostrano molti casi non segnalati nelle schede, non dichiarati da partigiani
                   divenuti protagonisti nell’importante opera di supporto e collegamento tra l’esercito Alleato e le squa-
                   dre partigiane.  Cospicua è la presenza di non napoletani impegnati nei combattimenti, attestata dal-
                   l’indicazione del luogo di nascita: siciliani, pugliesi, romani, di altre regioni meridionali o talvolta
                   anche settentrionali; è evidente che solo in pochi casi si tratta di immigrati, molto più probabilmente
                   si tratta di militari o carabinieri presenti a Napoli nel settembre 1943. Utili in alcuni casi sono gli in-
                   dirizzi segnati, che si riferiscono talvolta ad una stazione dei carabinieri o ad una caserma.
                   Gli indirizzi di residenza mettono in evidenza le zone dove avvennero i più aspri combattimenti, sia
                   all’interno della città, sia nei quartieri periferici: nel primo caso il Vomero, Via Roma e Montecalvario,
                   Via Foria, via Salvator Rosa, via Santa Teresa, la Sanità e Materdei, il Vasto e tante altre; nel secondo
                   caso i quartieri operai o agricoli di Ponticelli-Barra, Chiaiano-Piscinola, Miano-Capodimonte, Soc-
                   cavo-Fuorigrotta.
                   Attraverso i nomi dei padri e delle madri è infine possibile apprendere della presenza nei combatti-
                   menti di intere famiglie: due, tre, quattro e finanche cinque fratelli; un padre con alcuni figli, o anche
                   una figlia, come nel celebre caso di Maddalena Cerasuolo. La presenza femminile è però molto scarsa,
                   tuttavia spesso, come si può intuire leggendo dei singoli episodi, è importante per il ruolo di fian-
                   cheggiamento dei combattenti o di supporto logistico o assistenziale.
                                                                                                    Silvio de Majo
                                                                Docente di Storia economica per le innovazioni tecnologiche
                                                               e Archeologia industriale all’Università “Federico II” di Napoli


                   1 La commissione per la Campania era presieduta da Antonino Tarsia in Curia ed era composta da Carlo Be-
                   doni, Giuseppe Benvenuto,Carlo Di Nanni, Giuseppe Mazzella, Nunzio Morra, Ezio Murolo, Renato Orsini,
                   Vincenzo Perrone, Aurelio Spoto, Mario Tagle e Gustavo Troisi. Non poche furono le polemiche sul suo ope-
                   rato, in particolare quello del presidente Tarsia, e molti partigiani preferirono non presentare domanda di ri-
                   conoscimento (si veda in merito, tra gli altri, G. Aragno, Le Quattro Giornate di Napoli. Storie di antifascisti,
                   Napoli, Intra Moenia, 2017, passim).
                   2 La specificazione è riportata da I. Insolvibile, «Per la liberazione della amata Italia»: La Resistenza campana nel
                   fondo RICOMPART, in La partecipazione del Mezzogiorno alla Liberazione d’Italia (1943-1945), a cura di E.
                   Fimiani, Firenze, Le Monnier, 2016, pp. 76-77. Sulla consistenza del fondo archivistico Ricompart si veda
                   anche F. Pizzaroni, Partigiane! Documenti sulle donne della Resistenza in Terra di Lavoro, Napoli, La Valle del
                   Tempo, 2023 (in corso di pubblicazione).







                                                               NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. SPECIALE ANNO VIII   47
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