Page 46 - Speciale 80 anniversario
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80°ANNIVERSARIO










                                       LE CARTE RICOMPART PER L’ANALISI
                                     DELLE QUATTRO GIORNATE DI NAPOLI


                   Tra il 2009 e il 2012 sono state versate presso l’Archivio Centrale dello Stato le carte del fondo del
                   Ministero della Difesa, Ufficio per il servizio riconoscimento qualifiche e per le ricompense ai par-
                   tigiani (che gli archivisti e gli storici abbreviano nella sigla Ricompart). Si tratta di oltre 700.000
                   schede nominative, che generalmente contengono i seguenti dati: Cognome e nome del partigiano
                   (e quindi genere), paternità e maternità, luogo e data di nascita, luogo e estremi cronologici dei com-
                   battimenti, indirizzo di residenza, l’eventuale grado di comando ricoperto (ad esempio comandante
                   di squadra partigiana, comandante di distaccamento, comandante di brigata), l’eventuale onorificenza
                   conferita, magari alla memoria: Medaglia d’Oro o d’Argento o di Bronzo al Valor Militare, Croce di
                   guerra. Le schede sono state inserite in un apposito data base che dal 2019 è liberamente consultabile
                   nel portale Partigiani d’Italia. La consultazione delle schede è facilitata dalla ripartizione regionale
                   dei partigiani. Le schede relative alla Campania sono circa 8500, perché tanti sono coloro che fecero
                   richiesta di riconoscimento. Ma non tutti lo ottennero, perché, come previsto dal decreto luogote-
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                   nenziale che le aveva istituite, le commissioni preposte alle istruttorie delle richieste, mediante per
                   lo più la valutazione delle testimonianze (tutte raccolte in appositi fascicoli individuali), suddivisero
                   i riconosciuti in tre categorie:


                   • partigiani combattenti, che avevano operato in vere e proprie azioni di guerra o guerriglia, armi in
                    pugno o al servizio di pezzi di artiglieria;
                   • patrioti, ovvero coloro che avevano «collaborato o contribuito attivamente alla lotta di liberazione,
                    sia militando nelle formazioni partigiane per un periodo minore […], sia prestando costante e no-
                    tevole aiuto alle formazioni partigiane» ;
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                   • caduti per la lotta di liberazione, ovvero sia i partigiani morti in combattimento, che rientravano
                    quindi anche nella prima categoria, sia le vittime delle stragi compiute dai tedesche o dai fascisti
                    per lo più per rappresaglia contro prigionieri o ostaggi, oppure anche morti in carcere o in campo
                    di concentramento.


                   Infine nelle schede sono presenti molti non riconosciuti, ovvero non inseriti in nessuna delle categorie
                   sopra enunciate; attori spesso di richieste reiterate e talvolta accolte in seconda istanza.
                   Lo studio attento delle schede dei partigiani campani riconosciuti, con specifico riferimento alle
                   Quattro Giornate di Napoli, consente innanzitutto di ripartirli in classi di età e di superare il super-
                   ficiale e del tutto fallace stereotipo di scontri occasionali condotti in prevalenza da plebei e da scu-
                   gnizzi. Altissima è infatti la presenza di uomini nati prima dell’anno 1900, che hanno fatto l’esperienza
                   della Grande Guerra, di uomini adulti nati nei primi quindici anni del Novecento, quindi trentenni
                   o quarantenni nel 1943, che hanno ricevuto un addestramento militare, di tanti soldati sbandati dopo
                   l’8 settembre, e dei non pochi carabinieri presenti nel territorio della città o delle immediate vicinanze.
                   Tutti uomini in grado di affrontare in combattimento i soldati tedeschi,  esperti e ben equipaggiati,
                   che spesso disponevano di autoblinde o di carri armati, e i non molti fascisti.






            46 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. SPECIALE ANNO VIII
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