Page 48 - Notiziario 4-2016
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PAGINE DI STORIA

      LOVERA
     DI MARIA

Un artefice sconosciuto
    del Risorgimento

                                                        di VINCENZO PEZZOLET

F isico asciutto, inguainato nell’uniforme sobria        a Torino il 19 luglio 1796, a diciotto anni conseguì
         ed elegante da generale; volto incorniciato     la nomina a sottotenente nel reggimento di fanteria
         da folti capelli appena brizzolati e ricci      Monferrato, con il quale partecipò nel luglio 1815
 (strano per un “nordico”), sul quale l’espressione      all’assedio di Grenoble; il 10 novembre 1816
 velatamente pacata non riesce a mascherare l’au-        transitò a domanda nel Corpo dei Carabinieri
 sterità di fondo. Volitivo, “spartano”…..arcigno.       Reali, ma la copia del libretto personale custodita
 Che se ti guardava dritto negli occhi ti tremavano      dal Museo Storico non ci dice la destinazione.
 i polsi. Queste sono le impressioni che suscita il ri-  In questo periodo iniziale della Restaurazione le-
 tratto ad olio del Maggior Generale (generale di        gittimista seguita alla caduta di Napoleone lo Stato
 brigata dell’epoca) Lovera di Maria marchese Fe-        sardo-piemontese, ancora in fase di assestamento
 derico Costanzo, decimo Comandante Generale             normativo soprattutto riguardo agli organi preposti
 del Corpo dei Carabinieri Reali.                        all’ordine interno (tra cui il nuovo Corpo militare
 Manzonianamente: “chi era costui?”. E, soprattutto:     di polizia voluto dallo stesso re Vittorio Emanuele
 perché ne parliamo? Fu un “timoniere” talmente          I) e alle rispettive competenze, dovette affrontare
 capace e affidabile da guidare l’Istituzione per        il banco di prova dei “moti carbonari” costituzio-
 quasi diciannove delicatissimi anni, con sei cam-       nalisti del 1821, avviati con la rivolta della guar-
 pagne militari: tre contro gli austriaci nel Lom-       nigione di Alessandria.
 bardo-Veneto, una contro i Pontifici nell’Italia        Un frangente assai grave che i Carabinieri Reali
 Centrale, una in Crimea e una contro il brigantaggio    dovettero gestire cercando di coniugare la fedeltà
 meridionale. Ne parliamo perché fu un “Padre            alla Monarchia con la salvaguardia della popola-
 della Patria” sconosciuto persino all’interno del-      zione. Anche il Luogotenente (tenente dell’epoca)
 l’Arma; un personaggio intelligente ed equilibrato      Lovera di Maria, finché fu possibile, cercò di
 del Risorgimento italiano che, lavorando in silenzio    mediare senza compromettersi con il governo
 nell’ombra, seppe fare dei Carabinieri uno strumento    liberale provvisorio; poi, quando arrivò l’ordine,
 determinante per concretizzare la politica di Unità     raggiunse con i colleghi le truppe regie dell’”Armata
 nazionale di Vittorio Emanuele II e di Cavour.          Fedele” a Novara e lì combatté vittoriosamente e
 Dunque Federico Costanzo Lovera di Maria nacque         con onore per il suo re Carlo Felice. Di questo lo-

48 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI
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