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CRONACHE DI IERI



                                                                      Il periodo più critico



                                                                          del brigantaggio


                                                                         in Sicilia si colloca

             complesse. Le bande criminali conoscevano bene il
             territorio e si muovevano con grande rapidità, ren-
             dendo le operazioni di cattura estremamente difficili.        intorno al 1870,
             Per i Carabinieri, questo significava non solo racco-
             gliere indizi e informazioni, ma anche esporsi costan-     quando tre bande
             temente  al  pericolo  di  scontri  armati.  Le  indagini
             erano lunghe e difficili, basate su testimonianze, in-
             formatori locali e il supporto di altre unità. Tuttavia,  principali operavano
             la situazione era aggravata dal fatto che, in molti casi,
             i  briganti  godevano  dell’appoggio  di  alcuni  settori  nel cuore dell’isola:
             della popolazione, diffidenti verso il nuovo governo.
             Nonostante le difficoltà, grazie alla determinazione e    quella di Vincenzo
             al coraggio delle forze dell’ordine, numerosi sequestri
             furono risolti e diversi briganti furono arrestati, con-
             tribuendo così a ridurre il clima di terrore che aveva         Capraro, quella
             segnato la Sicilia post-unitaria.
             Il  periodo  più  critico  del  brigantaggio  in  Sicilia  si  guidata da Rocca
             colloca intorno al 1870, quando tre bande principali
             operavano  nel  cuore  dell’isola:  quella  di  Vincenzo
             Capraro, quella guidata da Rocca e Rinaldi e infine          e Rinaldi e infine
             quella di De Pasquale e Leone. I capi e i loro uomini
             attribuivano  grande  importanza  all’abbigliamento:              quella di De
             indossavano abiti eleganti di velluto, cinture ornate,
             stivali raffinati e portavano con sé gioielli e armi fi-
             nemente lavorate. Le bande di Capraro e dei suoi al-       Pasquale e Leone
             leati disprezzavano la violenza ingiustificata e am-
             mettevano solo membri che avessero dato prova di
             coraggio. I proprietari terrieri, dal canto loro, garan-  rabina. De Pasquale e Leone, dopo le tensioni politiche
             tivano ai briganti tributi regolari in cambio di prote-  del 1874, divennero nemici giurati. Accusato di tradi-
             zione. Nelle aree di Termini e Cefalù, alcuni capi po-  mento dall’ex alleato, De Pasquale fu brutalmente as-
             litici strinsero alleanze con i briganti per controllare  sassinato: il suo corpo, trafitto da tredici coltellate –
             i municipi, ristabilendo un potere simile a quello feu-  numero che rimandava al tradimento di Giuda – fu
             dale. Questo sistema di connivenze rese estremamente   ritrovato  senza  testa.  La  sua  testa  decapitata  venne
             difficile  il  lavoro  delle  forze  dell’ordine.  Vincenzo  poi esposta sulla finestra della Sottoprefettura di Ter-
             Capraro fu infine ucciso in uno scontro con Carabi-    mini Imerese come monito.
             nieri e soldati.                                       I sequestri organizzati dalle bande richiedevano un’ac-
             Rocca, invece, si rifugiò in un’abitazione e resistette  curata pianificazione e coinvolgevano numerosi com-
             per oltre due ore; quando i suoi assalitori iniziarono a  plici, il cui silenzio ostacolava le indagini. Tuttavia, i
             scoperchiare il tetto, si tolse la vita con la propria ca-  Carabinieri portarono avanti per anni un’intensa atti-



             40 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO X
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