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PAGINE DI STORIA













            organi di polizia di poter controllare chi fossero effetti-
            vamente gli intestatari. Per regolarizzare inoltre la po-
            sizione del cognato, che essendo ebreo non aveva potuto
            fare il servizio militare, gli fece rilasciare dal Comune
            di Firenze una dichiarazione di appartenenza ad un
            reggimento di stanza a Napoli, sbandato dopo l’8 set-
            tembre. Successivamente, per sottrarlo all’arruolamento
            obbligatorio bandito da Graziani, che avrebbe inevita-
            bilmente portato al riconoscimento della sua vera iden-
            tità, lo fece arruolare come caporale in ausilio ai cara-
            binieri. Il Comandante partigiano Vittorio Sorani lo
            descrisse così: “l’ufficiale non è mai stato iscritto al P.N.F.
            e tanto meno a quello repubblicano. Ha svolto sempre pro-
            paganda contraria al fascismo ed ai tedeschi con convinzione
            e capacità. Ciò è facilmente intuibile qualora si pensi che
            egli nel 1939 in piena applicazione delle leggi raziali non
            esitò a fidanzarsi con una israelita seguendo l’impulso del
            cuore incurante di persecuzioni cui sarebbe potuto andare
            incontro ed a pericoli i più gravi durante la dominazione
            tedesca. È animato da alti sentimenti di italianità e da ir-
            riducibile avversione verso tutto ciò che sapeva di fascismo
            e nazismo”. Svolse una rischiosissima quanto efficacis-
            sima  attività  di  reclutamento  tra  il  personale  della
            Scuola Centrale che aderì numerosissimo contribuendo
            a un arruolamento molto consistente di sottufficiali e
            truppa nelle file della Brigata “V”. Giunti al fatidico 9                    IL MARESCIALLO GIUSEPPE SULIS
            febbraio, data che corrispondeva al novantacinquesimo   datato 14 settembre 1944 sul conto del capitano sot-
            anniversario della proclamazione della Repubblica ro-   tolineando che ha sempre avuto vive le tradizioni gloriose
            mana  del  1849,  cui  Mussolini  intendeva  simbolica-  dell’Arma ed è stato apprezzato vivamente per l’opera
            mente ispirare la neonata RSI, l’ufficiale voleva rifiutarsi  svolta nell’ambito della Brigata di cui ha tenuto alto il
            di prestare giuramento ma il comandante della Brigata   nome in ogni circostanza. Per i servigi resi alla Brigata
            “V” gli impose di aderire per poter continuare il lavoro  “V”, il 9 novembre 1946, l’apposita Commissione Re-
            di propaganda antitedesca e antifascista già iniziato,  gionale Toscana riconoscerà a Luigi Ortis la qualifica
            garantire  l’approvvigionamento  di  armi  e  munizioni  di Partigiano Combattente, al quale verrà poi consegnato
            sottraendole in piccole riprese alla Scuola e svolgere il  anche il Certificato al Patriota, meglio conosciuto come
            lavoro preparatorio e di organizzazione della compa-    Brevetto Alexander dal nome del feldmaresciallo Harold
            gine. Allorché la Brigata entrò in azione il Capitano Ortis  R. Alexander, comandante in capo delle Forze Alleate
            fu fra i primi distinguendosi nelle azioni cui prese parte  nel Mediterraneo. Il Maresciallo Giuseppe Sulis prima
            contro i tedeschi per coraggio, sprezzo del pericolo, inizia-  di  prestare  servizio  presso  lo  Squadrone allievi della
            tiva, alto senso del dovere. Sorani conclude il suo rapporto  Scuola Centrale CC.RR. distaccato alla Caserma del 7°



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