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CARABINIERI DA RICORDARE





             Con l’avvento della Seconda Guerra Mondiale


                 anche Terenziani partì per il conflitto e nel


                    novembre 1941, fresco di promozione a



                    tenente, partì per l’Africa Settentrionale.


                        Qui prestò servizio a Bengasi, Sirte e



                        Tobruck fino al marzo 1943, quando


                        da Tunisi venne rimpatriato insieme


                                alla 208° Sezione Carabinieri






            Terenziani, come molti militari italiani, scelse di non  Carlo rimase in prigionia fino alla conclusione del con-
            combattere più al fianco dei tedeschi e per questo venne  flitto e in quel lasso di tempo fu trasferito in diversi
            arrestato  e  deportato  nei  campi  di  concentramento.  campi di concentramento: Stalag 328 dal 22 ottobre
            Fatto prigioniero a Grasse, nella Provenza, venne in-   1943 al 27 dicembre 1943 (Ucraina), Stalag 307 dal 30
            ternato con il numero di matricola 42809.               dicembre 1943 al 13 marzo 1944 (Polonia), Stalag X B
            La sua volontà di non combattere più fu riaffermata an-  dal 16 marzo 1944 al 29 dicembre 1944 (Germania),
            che una volta rinchiuso, quando ebbe nuovamente l’op-   Stalag XIII D dal primo gennaio 1945 al 2 febbraio
            portunità di scegliere: nel novembre del 1943 una dele-  1945 (Germania) e Stalag 308 dal 6 febbraio 1945 fino
            gazione della Repubblica Sociale Italiana, in visita al  alla liberazione (Germania).
            campo, offrì ai prigionieri la libertà in cambio del loro  Di questi trasferimenti scrisse: «I trasferimenti erano la
            servizio militare. Pochi aderirono. Terenziani annota nelle  cosa più normale del mondo. Ogni tanto si buttavano in
            sue memorie, utilizzate insieme ad altri materiali foto-  fretta gli stracci nel sacco e si cambiava campo. Quando si
            grafici e documentali per ricostruire la sua biografia e  usciva dal lager e si vedeva la strada libera davanti, pareva
            gentilmente concesse dalle sue figlie Elvira e Paola, che  di vedere il mondo per la prima volta. Poi il carro bestiame,
            su milleduecento ufficiali solo sessanta cambiarono idea.  buio e gelido come una tomba e le soste interminabili. At-
            L’unico vero rammarico di Terenziani, ripensando al-    traverso le fessure del vagone si vedeva la Germania ordi-
            l’Armistizio, fu quello di non avere resistito con le armi  nata e deserta come un cimitero, i villaggi coi tetti aguzzi,
            in pugno, ma di averle consegnate. Annotava su carta, da  cattivi nell’aspetto anzi, peggio che cattivi: assenti. E in-
            poco giunto al campo ucraino a Tarnopol: «Morale di     terminabili campi di patate».
            tutti piuttosto elevato sebbene incombe ancora su di noi la  La  sorveglianza  nei  campi  non  lasciava  scampo:
            triste visione del tragico ed inglorioso 8 settembre. Inglorioso  «Sulla torretta le sentinelle vigilano con il fucile in pugno
            perché non sono stati eseguiti quegli ordini che, seppure in  e la mitragliatrice a portata di mano. Se uno si avvicina
            ritardo e non precisi, ci vietavano di cedere le armi».  troppo al filo di avvertimento che limita la zona proi-



                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO IX  65
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