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PAGINE DI STORIA







                                                                             Nel 1854, nella


                                                                        “Corografia d’Italia”



                      IL CANALE E LA LOCALITÀ
                            DI GRAVELLONE                                  di Massimo Fabi

            Ramo secondario del Ticino, il Gravellone secoli ad-
            dietro era indicato come “fiume”, competendo in am-       così veniva descritto
            piezza  e  capacità  con  il  corso  principale,  nel  quale
            tuttora si riversa a valle della città. Le opere idrauliche       questo luogo:
            eseguite nel tempo, per proteggere il territorio dalle
            abbondanti inondazioni, ne hanno invece ridotto la
            portata determinando la sua dequalificazione al livello            “Il Gravellone
            di “canale”. Il Gravellone delimita storicamente il ter-
            ritorio comunale di Pavia dal Siccomario (una regione        non è frequentato
            della Lomellina, situata tra i fiumi Ticino e Po, fino
            alla confluenza, che comprende i comuni di San Mar-      che da piccole barche
            tino e Travacò Siccomario nonché le località di Mez-
            zana Corti e Gerrechiozzo del comune di Cava Ma-
            nara), formando una sorta di centuriazione attorno al        e forma una parte
            quartiere Borgo Ticino della città.
            Terra di frontiera fino al 1859, il Gravellone costituiva  di confine tra il Regno
            la linea di confine dinanzi a Pavia tra il Piemonte sa-
            baudo  e  il  Lombardo  Veneto,  assieme  al Ticino  (a
            monte e a valle della città) e al Po, dopo la confluenza.    Lombardo-Veneto
            Una sola strada, attraversando il quartiere Borgo Ti-
            cino di Pavia, collegava l’antico Ponte Coperto della           e gli Stati Sardi”
            città con il ponte di barche sul Gravellone e l’omonima
            località, situata sulla sponda opposta e ricadente nel
            comune di San Martino Siccomario. A diretto con-
            tatto con la periferia cittadina, punto di ristoro e di
            vendita di giornali piemontesi, vietati in Lombardia,   buon  tempo  e  trincare  vino  eccellente  di  Piemonte,  in
            la località di Gravellone era un luogo di transito assai  questo luogo. Anzi prima del 1848 giornalmente trova-
            frequentato  e  considerato  uno  dei  posti  di  confine  vansi  nel  Gravellone  numerosissime  brigate.” In  una
            più sensibili del Regno di Sardegna, essendo peraltro   nota trattoria (che sarà poi denominata “Al Cavallino
            acquartierata in città una forte guarnigione di soldati  Bianco”) si dice che vi abbia sostato anche l’impera-
            austriaci. Nel 1854, nella “Corografia d’Italia” di Mas-  tore d’Austria Giuseppe II.
            simo Fabi così veniva descritto questo luogo: “Il Gra-  Con la Restaurazione, qui sarà dislocata una Stazione
            vellone non è frequentato che da piccole barche e forma  di  Carabinieri  Reali,  fin  dall’origine  del  Corpo.  La
            una parte di confine tra il Regno Lombardo-Veneto e gli  Stazione  Carabinieri  di  Gravellone,  come  altre  sui
            Stati Sardi. Gli studenti e i forestieri, che trovansi nella  luoghi di frontiera, avrà anche l’onere di controllare e
            città di Pavia, vanno spesso a fare lauti pranzi e a darsi  vistare i passaporti dei cittadini in transito. Era un



            6 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO IX
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