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PAGINE DI STORIA
Gli italiani non sono prigionieri di guerra,
perché non esiste stato di guerra tra l’Italia
e il Reich, e lo stesso Hitler ha voluto che
i deportati fossero considerati “internati
militari”, quindi senza neppure il simulacro
delle garanzie delle convenzioni
internazionali, sottoposti ad arbitri e abusi
scista che esorta gli ufficiali ad arruolarsi firmando una L’ultimo giorno di quel drammatico 1943 è tutto se-
semplice dichiarazione che vale la libertà: «pochi ufficiali, condo la prassi, anche la distribuzione dei viveri con la
circa un centinaio su settemila, aderiscono». Due giorni consueta cura nel centellinare le quantità. Per coltivare
dopo, un altro trasferimento in un campo vicino, dove lo spirito Cacopardo partecipa a un corso di conferenze
Cacopardo assume il comando del gruppo dei maggiori, a carattere religioso tenuto da un ufficiale docente al-
in qualità di anziano, e sottolinea di partecipare quoti- l’Università Cattolica di Milano: lui, intanto, prega la
dianamente alle funzioni religiose. «Siamo larve di uffi- Madonna affinché faccia cessare al più presto la guerra
ciali. (…) La mancanza di posta da parte dei nostri cari ci e alcuni internati fanno voto di recitare il Rosario in
avvilisce e ci tiene in uno stato molto depresso. A noi è per- famiglia per tutta la vita se questo avverrà. Un’immensa
messo scrivere alle famiglie ogni 15 giorni; ma non sap- gioia il 12 gennaio, per l’annuncio dell’arrivo di un pacco
piamo se giungono a destinazione». Il 22 dicembre, nuova viveri spedito dal fratello Saverio: il contenuto integra
commissione italo-tedesca per esortare a passare nelle le razioni di scarsa quantità e di pessima qualità. Quattro
fila dell’esercito della RSI, e stavolta aderiscono in circa giorni dopo, il comando tedesco comunica un immi-
1.400. La ricorrenza natalizia in quel quadro di squallore nente trasferimento, che avviene l’indomani, su un carro
e sofferenza aggiunge un ulteriore elemento di angoscia, bestiame. Il rancio è di un terzo di pagnotta e una
ma anche di profonda commozione. Nevica, fa freddo, scatola di carne da 99 grammi da dividere per dieci;
ma le lacrime sono per affetti lasciati in Italia. Il 27 di- non è concesso neppure di scendere per soddisfare i bi-
cembre è sottolineato come «il più bel giorno che passo sogni corporali. La mèta è Częstochowa, la città dove i
nella prigionia. Alle ore 10 mi è recapitata la prima lettera polacchi venerano la Madonna Nera, raggiunta il 20.
della mia dilettissima sposa. Abbraccio il postino e tutti i Una colonna di sventurati è avviata a piedi verso il lager.
miei colleghi che partecipano alla mia gioia. Esulto sapendo Una donna polacca, impietosita, dona una pagnotta che
i miei figli – Nino e Mario – a casa – che Iddio protegga aveva acquistato per i figli. Il gesto è commovente.
la mia famiglia». Dopo due giorni i tedeschi consentono La prima notte, in una caserma, viene trascorsa sul pa-
la doccia con disinfezione, in un camerone in cui si vimento. Dopo la doccia con disinfezione, Cacopardo
spogliano in cento e sotto al getto si va in tre o quattro è assegnato a un camerone per 53 ufficiali superiori: «il
per volta: «Ci urtiamo e non possiamo bene lavarci». campo è come tutti gli altri; la solita vita, i soliti sistemi; il
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO IX 9