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PAGINE DI STORIA

















                                                       di MARCO PATRICELLI



















                            n Diario come catarsi del «più duro e   1943, il giorno prima della firma dell’armistizio nel-
                            desolato  periodo»  della  vita.  Gli  ap-  l’uliveto di Cassibile, evento ovviamente a lui ignoto.
                            punti per fissare su carta quello che la  Siciliano di Messina, classe 1894, Cacopardo è entrato
                            memoria non può cancellare ma di cui    nell’Arma nel 1920 come ufficiale di complemento e vi
                            occorre dare testimonianza all’esterno.  presterà servizio per oltre un trentennio, arrivando al
           UIl Maggiore Salvatore Cacopardo è uno                   grado di generale di brigata della riserva. Nella convulsa
            delle migliaia di Carabinieri rastrellati dai tedeschi dopo  e tragica estate del 1943 è in servizio in Albania. Il suo
            l’8 settembre 1943 e inviati in un lager col marchio a  Diario si apre con una notizia lieta, che per l’ufficiale è
            fuoco del nemico e lo sprezzo che i nazisti riservavano  di «grandissima gioia», perché è stata accolta la domanda
            a coloro che ritenevano traditori. Eppure non c’era om-  di rimpatrio inoltrata due mesi prima: per lui è l’occa-
            bra nella condotta dei Carabinieri che avevano giurato  sione di rivedere la famiglia, «dolcissima», come sotto-
            fedeltà al Re e a quel giuramento erano rimasti anche   linea. Il viaggio di ritorno è previsto per il 9 settembre,
            nella tempesta della storia che aveva travolto il regime  prendendo  una  tradotta  italiana  in  Bulgaria.  Ma  nel
            fascista e poi lo aveva fatto rinascere dalle sue ceneri.  pomeriggio dell’8 il generale Dwight Eisenhower an-
            L’Arma aveva avuto un ruolo di primo piano nell’arresto  nuncia da Radio Algeri che l’Italia si è arresa incondi-
            e nella custodia di Benito Mussolini dopo il voto del   zionatamente. È il prologo al disastro. Cacopardo è sor-
            Gran Consiglio del 25 luglio 1943, era rimasta l’unica  preso dalla notizia a Tetovo, e chiede ordini, come fanno
            istituzione a rimanere al suo posto nell’implosione dello  molti di fronte a una situazione inattesa e alla quale
            Stato tra 8 e 9 settembre con la fuga di Pescara e a co-  non sono stati preparati. Dal Comando di divisione di
            stituire l’unico riferimento della popolazione spaesata  Firenze comandano di ripiegare con i presidi minori su
            e sballottata dagli avvenimenti. Cacopardo scrive il suo  Dibra (Dibër), ma arrivano subito i tedeschi che con
            Diario, con una certa ritrosia manifestata sin dalla pre-  fare falsamente cameratesco informano che sulla strada
            messa, a partire da venerdì 7 gennaio 1944, su un’agenda  ci sono bande di ribelli e alcuni ponti sono stati fatti
            del 1942, dove spicca la data ribadita dall’ordinale ro-  saltare; e rimettono così la decisione di spostamento
            mano che partiva dal 1922, XX della cosiddetta “era fa-  agli italiani. Parte un’ulteriore richiesta di ordini, solo
            scista”; ma la narrazione del libello inizia dal 2 settembre  che per «tutta la notte le radio di Dibra e Tirana non ri-



                                                                      NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO IX  5
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