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PAGINE DI STORIA









                                                                                Un ulteriore


                                                                          “Capitolo ultimo”
            Dio  per  avergli  permesso  di  superare  quella  terribile
            prova. Sono questi gli elementi di un “Capitolo ultimo”,
            scarno, consolatorio, che non intende ritornare su un        del diario è quello
            passato duro, riordinato cronologicamente alla fine di
            quel diario. Ma in realtà c’è un ulteriore “Capitolo ul-
            timo”, quello dedicato all’ultimo e complicato viaggio      dedicato all’ultimo
            di ritorno, la cui prima parte è in un autocarro da cui è
            guerra. Case ridenti, paesi completamente distrutti. Dap- e complicato viaggio
            impossibile  non  vedere  «le distruzioni operate dalla


            pertutto si incontrano i russi che sono i padroni di questa
            Germania, un tempo tanto superba, prepotente ed opulenta».      di ritorno, la cui
            A Strausberg si ritrovano tremila italiani in condizioni
            precarie di alloggio, con i sovietici che minacciano di        prima parte è in
            fucilazione coloro che non consegnano eventuali armi,
            macchine fotografiche e radio. Ci vuole una settimana           un autocarro da
            per avere un pagliericcio, una coperta e un lenzuolo. Il
            cibo è scarso e immangiabile. Dall’Italia nessuna notizia.
            Il 13 giugno è il suo compleanno e quello del figlio, e         cui è impossibile
            dopo la liberazione si era illuso di poter trascorrere la
            festa in famiglia. Il destino è davvero cinico: «Siamo di-      non vedere «le
            sprezzati dai tedeschi, maltrattati dai russi. (…) Maledetta
            terra di Germania (…), il clima perfido rispecchia l’animo
            cattivo di questa orrida terra di Germania». Passa anche     distruzioni operate
            il mese di luglio, tra speranze e brucianti delusioni che
            sconfinano  nella  rassegnazione  per  quella  frustrante         dalla guerra...»
            precarietà. «La vita in regime russo fa, alle volte, desiderare
            quella del “lagher”. Quando sono stato liberato pesavo Kg
            65, ora peso 59 Kg». Per sopravvivere, assieme ad altri
            due colonnelli, va nei campi a raccogliere patate novelle  carro raggiunge Berlino assieme al Colonnello Galleani
            e pere acerbe, eludendo le ronde sovietiche che puni-   dove affitta una camera in un hotel semidistrutto ad
            scono severamente i furti. Il 26 luglio gli ufficiali italiani  Alexanderplatz. Il giorno seguente i due si portano al
            raggiungono Bukow, a 16 km di distanza, completa-       campo americano di Hellersdorf, a circa 4 chilometri,
            mente evacuata dai civili tedeschi, dove sono stati con-  dove il trattamento è abissale rispetto all’esperienza con
            centrati dai sovietici 16.000 militari del Regio Esercito.  i russi. Pane bianco e caffè puro sono un sogno che si
            In questo microcosmo in preda al caos i gradi non con-  realizza. Ma non si può sperare di tornare in Italia tra-
            tano più, comanda un sergente maggiore e la colonna     mite i buoni uffici degli statunitensi, perché la compe-
            di Cacopardo deve obbedire a un maresciallo dei Cara-   tenza sul loro rimpatrio è dei sovietici. L’unica alterna-
            binieri. Di rimpatrio non si parla. Il 7 agosto, munito  tiva è riuscire a essere accettati dal campo inglese. Ed è
            di un foglio di viaggio per cure dentarie, con un auto-  quello che Cacopardo cerca di fare in compagnia del



            12 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO IX
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