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PAGINE DI STORIA









                                                   Lui è uno dei


            ha  modo  di  riscontrare  che                                                  quando lui stesso, spossato e
            la propaganda fascista aveva      seicentomila IMI                              dolorante per ferite dopo una
            ragione quando parlava degli                                                    marcia di 23 chilometri, viene
            inglesi come del «popolo dei        che dissero “no”                            preso a frustate da un mare-
            cinque  pasti  al  giorno»,  ma                                                 sciallo  tedesco  per  costrin-
            c’era solo da invidiare quel-                                                   gerlo  a  continuare,  e  una
            l’usanza che per di più pre-     dal principio della                            donna tedesca in un paese si
            vedeva  «esclusivamente  cibi                                                   rifiuta di dargli un sorso d’ac-
            sani e di sostanza. Mi sembra       prigionia e sino                            qua: «Quante volte bambini e
            di vivere in un altro mondo e                                                   donne al passaggio di noi uffi-
            sono sicuro che presto rivedrò i                                                ciali curvi sotto il peso di ba-
            miei amatissimi». Non ci sono      alla fine: tra i 50                          gagli portati a spalle, sporchi,
            altri italiani nel campo bri-                                                   laceri, deperito, ci hanno deriso,
            tannico. Dopo una settimana      e i 70.000 di loro                             mentre gli unni sputacchiavano
            i 350 stranieri presenti sono                                                   per terra in segno di disprezzo».
            trasportati in blocco ad Han-     non sopravviverà                              Tra  dicembre  e  gennaio  la
            nover su autocarri, ma la de-                                                   prigionia è stata trascorsa in
            lusione è tanta nell’apprendere                                                 una baracca con 145 militari,
            che nella città semidistrutta         alle durissime                            temperatura esterna di -20° e
            ci  sono  altri  18.000  italiani                                               niente riscaldamento, un solo
            in attesa di rimpatrio. Altro             condizioni                            rubinetto  d’acqua  per  300
            spostamento  in  autocarro                                                      persone, quando ci si lavava
            verso  Hameln,  e  alloggio                                                     sul viso e sugli abiti si forma-
            provvisorio in un campo di polacchi. Dopo due giorni,   vano ghiaccioli, e molti ufficiali per sfamarsi raccoglie-
            partenza per il confine olandese, raggiunto il 25 agosto,  vano bucce di patata e residui di carote nelle immondi-
            e alloggio in un ospedale, per poi andare in camionetta  zie. Per fissare anche circostanze e nomi dall’erosione
            a Düsseldorf, dove c’è un campo di rimpatrio per italiani.  della memoria, Cacopardo, scrive le tappe e le date degli
            La partenza per l’Italia è fissata per il 30, con un im-  spostamenti, i capi camerata, i comandanti italiani dei
            provviso blocco per un’autorizzazione, fortunatamente   campi e 61 ufficiali dei Carabinieri internati. Lui è uno
            superato la mattina del 29. Il giorno della gioia per il  dei seicentomila IMI che dissero “no” dal principio della
            rimpatrio è quello dell’onomastico della moglie Rosa.   prigionia e sino alla fine: tra i 50 e i 70.000 di loro non
            Cacopardo sale sulla tradotta M. Vag. 4 che lo riporterà  sopravviverà  alle  durissime  condizioni  di  detenzione,
            a casa. Appunta sul Diario altre date da ricordare. Come  alle malattie, ai lavori forzati, alle privazioni, alle esecu-
            il 29 marzo 1944 quando i nazisti hanno lasciato gli    zioni capitali. Oggi il suo Diario è un documento storico,
            ufficiali italiani all’aperto, sotto una tormenta di neve,  testimonianza diretta e monito a non dimenticare quali
            dalle 5 alle 16, «barbarie inaudita»; o come l’8 ottobre,  e quanti orrori sono stati attraversati e quali e quanti
            quando una sentinella ha sparato al ventre di un colon-  dolori sono stati sopportati pur di non piegarsi al ricatto
            nello che è uscito dall’infermeria per andare in latrina,  e al compromesso, subendo ogni forma di barbarie per
            impedendo poi a un medico di soccorrere il ferito che   non diventarne complici.
            spira tra atroci tormenti; o ancora il 14 febbraio 1945                                      Marco Patricelli



                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO IX  15
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