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CARABINIERI DA RICORDARE
DONAZIONE DELLA BANDIERA NAZIONALE ALLA STAZIONE CARABINIERI DI ALBONA D’ISTRIA (POLA) NEL 1926
cerieri e la fame. “Ci davano da mangiare – racconta – palmente nel campo di Nordhausen e in una quaran-
bucce di patate e crauti marciti contenuti nei bidoni della tina di sottocampi. “Ricordo che un giorno era suonato
benzina. Non posso dimenticare una festa di compleanno l’allarme, ci siamo precipitati nei rifugi. Saltava tutto
della figlia del capo lager. Ci avevano costretti a fare i in aria, si avvertiva il fetore provocato dalla carne umana
cavalli, dovevamo saltare sui carboni ardenti e loro ca- bruciata. Eravamo una quarantina di prigionieri, proprio
valcavano su noi prigionieri. Venivamo frustati e morsi- di fianco a me c’era un ordigno in grado di distruggere
cati dai cani. Ero affamato e stremato, avevo tentato di un edificio di grandi dimensioni, fortunatamente non
rubare una patata, purtroppo sono stato scoperto, porto esplose”. Poi la sospirata liberazione da parte delle
ancora le tracce delle frustate. Ci hanno riservato un trat- truppe statunitensi.
tamento disumano”. Tornato finalmente in patria, per un certo periodo Oscar
Oscar Milanesi ha rischiato più volte di morire sotto Milanesi ha ripreso servizio nell’Arma con il grado di
i bombardamenti aerei alleati, mirati soprattutto a di- vice brigadiere e assegnato nuovamente alla stazione di
struggere le aziende produttrici di materiale bellico. Pennabilli, poi il congedo.
IL CARABINIERE CARAVAGGI MAZZONNA
La produzione delle V 1, V 2 e V 3 avveniva princi-
IN AFRICA SETTENTRIONALE È diventato un celebre addestratore di cani lavorando
76 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 6 ANNO VIII