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CRONACHE DI IERI




                    LA BANDA









             DEL GOBBO











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                     ll’indomani  della  Liberazione  (4  giugno    La rapidità e l'abilità nel dileguarsi lo resero imprendibile.
                     1944), l’Arma di Roma, già decimata dalla de-  Il suo nome divenne una sorta di mito. Contorni leg-
            Aportazione (7 ottobre 1943) e dalla lotta contro       gendari  assunsero  le  sue  azioni  contro  le  colonne  in
            i tedeschi (banda carabinieri del Generale Caruso), si  marcia sulla Via Appia o i sabotaggi sulla linea ferroviaria
            ritrovò  a  far  fronte  ad  una  spaventosa  “escalation”  ai convogli che rifornivano il fronte tedesco di Anzio.
            criminale che sconvolse la città. Tra l’estate e l’inverno  La spavalderia e allo stesso tempo la sua ferocia irritò a
            del 1944, la maggior parte dei quartieri della Capitale  tal punto il comando tedesco che agli inizi di aprile del
            furono messi a soqquadro dalle scorribande di un gruppo  1944,  Kappler  in  persona  ordinò  l’arresto  di  tutti  i
            di delinquenti capeggiati da Giuseppe Albano, detto il  “Gobbi” di Roma. A metà aprile di quell’anno, in seguito
            “Gobbo del Quarticciolo”. Giuseppe Albano nacque il 23  ad un rastrellamento tedesco, fu effettivamente arrestato
            aprile 1926, a Gerace Superiore, in provincia di Reggio  e condotto nelle carceri di via Tasso. Per sua fortuna
            Calabria. All’età di dieci anni si trasferì a Roma presso  non fu riconosciuto e con l’arrivo degli alleati riottenne
            la borgata del Quarticciolo. Qui crebbe insieme ai suoi  la libertà. Fuori dal carcere riprese il suo ruolo di capo-
            compagni di quartiere alternando lavori da apprendista  banda. Alla testa dei suoi circa sessanta uomini iniziò a
            a piccoli reati comuni. Durante l’occupazione tedesca si  taglieggiare, ricattare e depredare industriali e imprenditori.
            adoperò per liberare la città. Partecipò ai combattimenti  Dalle sue pretese non sfuggirono nemmeno i ceti più
            di Porta San Paolo (dove venne ritratto in un’immagine  deboli  e  fragili.  Contestualmente  iniziò  ad  eliminare
            fotografica in pantaloncini corti e con indosso un camice  tutti i rivali o chiunque e in qualsiasi modo si ponesse
            da garzone di una farmacia mentre combatteva contro i   come ostacolo ai suoi progetti criminosi. Omicidi, rapine
            soldati tedeschi), e a numerose sortite contro i nazifascisti  e  furti  si  susseguirono  di  giorno  in  giorno.  Ai  suoi
            nella zona di Piazza Vittorio Emanuele I. Il suo carisma  ricatti dovettero sottostare anche artisti di fama inter-
            e la sua sagoma, condizionata da una cifosi dovuta ad   nazionale. Vasta eco ebbero, in tutti gli ambienti della
            una caduta da bambino, contribuirono ad accrescere la   Capitale,  le  minacce  perpetrate  a  danno  del  famoso
            sua  fama  e  il  suo  ascendente  sui  compagni  tanto  da  tenore  Beniamino  Gigli,  colpevole  di  aver  cantato,
            farne il capo indiscusso. L’impresa che lo rese famoso la  durante  l’occupazione  tedesca,  al  teatro  dell’Opera  di
            compì il lunedì di Pasquetta del 1944. Insieme ai suoi  Roma.  L’artista  fu  derubato  e  picchiato  dagli  uomini
            compagni, ormai organizzati in una vera e propria banda  della banda. In tal modo, in tutti gli angoli della capitale
            armata, uccise tre soldati tedeschi mentre stavano con-  il disprezzo per il criminale e per la sua banda sostituì il
            sumando un pasto presso una trattoria del Quarticciolo.  mito per il coraggioso antinazista.



            32 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO VIII
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