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CARABINIERI DA RICORDARE





       TESSERA DI PARTIGIANO DI RUGGERI TERESIO, OPERANTE NEL S.I.P. (SERVIZIO INFORMAZIONI E POLIZIA) DELLA
       ZONA MILITARE OLTREPÒ PAVESE. IL RILASCIO DEL DOCUMENTO È RIFERIBILE ALL’INTERVALLO TEMPORALE 27
       FEBBRAIO 1945 – 9 APRILE 1945, PERCHÉ IN QUEL PERIODO IL COMANDANTE DELLA ZONA MILITARE OLTREPÒ
       PAVESE  ERA  “AMERICANO”  (DOMENICO  MEZZADRA),  LEGGENDARIO  COMANDANTE  DELLA  DIVISIONE
       GARIBALDINA ALIOTTA. GLI SUCCESSE “EDOARDO” (ITALO PIETRA), FINO ALLA LIBERAZIONE

                                                                                         in coppia), e per il fatto che tutti
                                                                                         i sottufficiali dei carabinieri erano
                                                                                         consegnati in caserma. Qualora
                                                                                         fosse stato visto da un ufficiale
                                                                                         italiano o tedesco le conseguenze
                                                                                         sarebbero  potuto  essere  molto
                                                                                         gravi (trattandosi di abbandono
                                                                                         del servizio in tempo di guerra,
                                                                                         era passibile di pena di morte).
                                                                                         Arrivato a Pavia, atteso il buio
                                                                                         trovò  ospitalità  presso  Paolina
                                                                                         Calatroni,  una  cugina  della
                                                                                         mamma, il cui marito gli diede
                                                                                         degli abiti borghesi e gli procurò,
                                                                                         tramite un carrettiere amico, la
                                                                                         possibilità di passare dopo qual-
                                                                                         che giorno i ponti sul Ticino e
                                                                                         sul Po, presidiati da soldati te-
                                                                                         deschi e da guardie della Milizia,
                                                                                         nascosto sotto casse e ceste per
                                                                                         frutta  e  verdura.  Lasciato  dal
                                                                                         carrettiere a Bressana Bottarone
                                                                                         attorno  a  mezzogiorno  del  13
                                                                                         settembre,  percorse  a  piedi  i
                                                                                         circa 25 km rimanenti, senza at-
                                                                                         traversare gli abitati per evitare
                                                                                         potenziali rischi di cattura e rag-
                                                                                         giunse a tarda notte la mamma.
                                                                                         Trascorse  isolatamente  alcuni
                                                                                         mesi alla macchia, per paura di
                                                                                         essere  ricercato  presso  l’abita-
                                                                                         zione dei suoceri. Verificato che
                                                                                         nella confusione generale seguita
                                                                                         all’8 settembre il suo allontana-
                                                                                         mento non aveva comportato al-
                                                                                         cuna indagine a Fortunago, nel
                                                                                         mese di marzo 1944 si presentò
                                                                                         al  Conte  Luchino  Dal Verme,
                                                                                         del quale aveva grande stima e
                                                                                         dal quale era stimato, che con il



            70 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 6 ANNO VII
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