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CARABINIERI DA RICORDARE













            stilata da Paolo Murialdi. In particolare, vorrei sottoli-
            neare le operazioni richiamate al punto 5, in quanto si
            riferiscono a una importante e comunque determinante
            azione militare dei partigiani dell’Oltrepò Pavese, ossia
            alla cosiddetta “Battaglia di Costa Pelata”. Nel tentativo
            di rioccupare il territorio collinare, ai primi di marzo
            del 1945 forze fasciste (Guardia Nazionale Repubbli-
            cana, Brigate Nere e la famigerata Sicherheit), supportate
            da alcuni reparti tedeschi sferrarono una robusta ope-
            razione di rastrellamento, con tre direzioni d’attacco:
            da Broni verso la valle Scuropasso, da Godiasco verso
            la valle Ardivestra, da Varzi verso la zona di Pietraga-
            vina-Zavattarello.  L’apice  degli  scontri  si  svolse  sulla
            brulla cima della collina più alta del Comune di Fortu-
            nago,  sovrastante  l’abitato  di  Costa  Cavalieri.  Il  12
            marzo 1945 furono i partigiani della brigata Casotti al
            comando di Luchino Dal Verme (“Maino”), della bri-
            gata Crespi al comando di Carlo Barbieri (“Ciro”) e
            della brigata Giustizia e Libertà al comando di Giovanni
            Antoninetti (“Capitan Giovanni”), coadiuvati dal Re-
            parto Cecoslovacco (un consistente e valoroso gruppo
            di  soldati  che  aveva  disertato  le  truppe  tedesche  per
            unirsi ai partigiani, portando anche preziose armi pe-
            santi), a fronteggiare l’urto nemico. Quando raggiunsero
            Costa Cavalieri, i rastrellatori furono attaccati dal di-
            staccamento “Missori” della brigata Casotti che li re-
            spinse sulla collina di Costa Pelata. La battaglia si svi-
            luppò in una serie di scontri intensi: furono fasi convulse,
            la collinetta venne persa e ripresa più volte dagli uomini
            di “Maino”, con scontri ravvicinati. L’autoblinda dei ra-
            strellatori, catturata il giorno prima, venne purtroppo
            colpita e resa inutilizzabile dal nemico. Una colonna
            che arrivò in soccorso dei fascisti venne attaccata dal
            distaccamento Bixio della Casotti e nello scontro rimase
            ucciso il suo comandante, Luigi Migliarini (“Vento”)
            di 22 anni, nato a Rimini. Nella zona di Zavattarello-
            Valverde  i  partigiani  combatterono  la  colonna  della  IL  SANTUARIO  DI  MONTELUNGO,  SITUATO  NEL  COMUNE  DI  RUINO,  È
                                                                    RINOMATO  PER  LA  VENERAZIONE  DELLA  MADONNA  (SS.  VERGINE
            brigata  nera,  che  tuttavia  riuscì  a  catturare  con  altri  MIRACOLOSA DI MONTELUNGO). MIO PADRE ALLORA PORTAVA RIPIEGATO
            Umberto Negruzzi (“Berto”) di 32 anni, valoroso co-     NEL  PORTAFOGLIO  IL  LIBRICCINO  CON  LA  NOVENA  ALLA  VERGINE,
            mandante di un distaccamento della “Crespi” e da poco   LIBRICCINO  CHE  ALLA  SUA  MORTE  ABBIAMO  TROVATO  ANCORA,  MAL
                                                                    RIDOTTO MA COMPLETO, NEL SUO PORTAFOGLIO


                                                                     NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 6 ANNO VII  73
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