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CARABINIERI DA RICORDARE

















































                                              PALERMO. EUGENIO LOSCO TRA GLI ALLIEVI DEL DEPOSITO

            stato uno dei più spaventosi conflitti della storia mo-  compagnie ognuno e il Tenente Losco era al comando
            derna e quando anche l’Italia scendeva in campo, il 24  della 7ª Compagnia, incardinata nel III Battaglione.
            maggio 1915, avendo maturato una solida esperienza      Il II e il III battaglione erano dislocati a ridosso della
            desunta dai ventisei anni di servizio e quarantasei d’età,  quota 240 del monte Podgora per le operazioni della
            veniva inquadrato nel Reggimento Carabinieri Reali      2ª Battaglia dell’Isonzo che prevedeva, con la conquista
            Mobilitato che l’Arma aveva velocemente approntato      della cima, di raggiungere la città di Gorizia. Il 18 lu-
            e inviato al confine Italo-Austriaco per la partecipa-  glio 1915 veniva diramato l’ordine d’attacco previsto
            zione alle operazioni belliche.                         per le 11 del giorno seguente e così il 19 luglio, dopo
            Il reparto, come riferisce Vincenzo Pezzolet nella mo-  l’azione di martellamento dell’artiglieria, i reparti dei
            nografia “L’assalto al Podgora” in “La Grande Guerra    Carabinieri Reali, in ossequio alla cd. Libretta Rossa
            dei Carabinieri” (Ufficio Storico dell’Arma dei Cara-   del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il Generale
            binieri, Roma 2020, pp. 30 e ss.), era una delle “due   Raffaele  Cadorna,  che  prevedeva  poderosi  scontri
            unità organiche – l’altra era il Gruppo Squadroni a ca-  frontali con violenti e sanguinosi corpo a corpo, si lan-
            vallo – destinate in via ordinaria ai servizi di sicurezza  ciavano all’assalto delle linee nemiche che gli Austriaci
            presso il Comando Supremo ma da destinare, ove neces-   avevano però rafforzate e fortificate con micidiali po-
            sario, alla prima linea come reparti combattenti”. Con-  stazioni di mitragliatrici.
            tava  65  ufficiali  e  2.500  uomini  tra  sottufficiali  e  Il combattimento sfortunato di quel giorno, come ci
            militari di truppa distribuiti in tre battaglioni di tre  racconta Carmelo Burgio nel suo articolo “All’assalto del



                                                                      NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO VI  65
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