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CURIOSANDO NEL MUSEO DELL’ARMA























                                                    di VINCENZO LONGOBARDI






















                              ALLA CARICA!

            Sicuramente la massima espressione della bellezza, del-  finito, ma la storia racconta che il contingente che prese
            l’eleganza e al contempo della potenza di questo ani-   parte alla carica era composto da appena 2 ufficiali, 5
            male, si manifesta in quelle opere che sorprendono non  sottufficiali e 27 militari di truppa, al comando del Luo-
            solo per le loro, talvolta, notevoli dimensioni, quanto per  gotenente Michele Taffini d’Acceglio che aveva in sot-
            l’equilibrio raggiunto da grandi artisti nel fondere tu-  tordine il Sottotenente Gerolamo Cavassola.
            multuose masse di quadrupedi con eleganti e fieri cara-  Maestoso per tecnica e dimensioni è, invece, il dipinto
            binieri che sfogano tutto il loro impeto sullo sfondo di  con cui Sebastiano De Albertis rievoca La carica dei ca-
            meravigliosi paesaggi. È sicuramente il risultato conse-  rabinieri a Pastrengo (titolo originale dell’opera era Pa-
            guito da Alberto Spagnoli nell’opera rievocativa de’ La  strengo 1848). Qui i militari sono ritratti con le sciabole
            carica dei Carabinieri a Grenoble. In essa il drappello di  sguainate, tese ad indicare la traiettoria della carica, ma
            cavalli, reso con colori terrigni, si fonde in un’unica  disegnate con differenti e confuse angolazioni, a sotto-
            massa compatta e si confonde nel fitto polverone pro-   lineare la concitazione del momento. In realtà, nel-
            dotto dagli zoccoli scalpitanti in cui, in una rigida se-  l’opera,  sono  i  cavalli  a  rivestire  il  ruolo  di  veri
            quenza prospettica, emergono le figure dei carabinieri.  protagonisti, loro che con le folte criniere, le zampe so-
            Sullo sfondo, appena accennata, la fortezza di Grenoble,  spese ed articolate, sviluppano tutto il movimento e ca-
            baluardo preso d’assalto dalle truppe napoleoniche, ar-  talizzano l’attenzione dell’osservatore. Realizzati con un
            ditamente respinte dal Corpo che, ad appena un anno     verismo inusuale per i tempi, i cavalli del De Albertis
            dalla sua fondazione, riceve il suo battesimo del fuoco.  mostrano orbite sporgenti infuocate, tinte di colori ros-
            Nell’opera il numero dei carabinieri ritratti sembra in-  sastri, a testimoniare tutto l’impeto e la fatica impiegata



                                                                      NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO VI  47
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