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A PROPOSITO DI...
T
utto ebbe inizio a Sambughetto, una
piccola frazione del comune pie-
montese di Valstrona dove, nel 1797, nacque Pietro
Guglielminetti, abile e lungimirante artigiano del
legno.
Dopo alcuni anni di lavoro a Sambughetto, nel 1830
Guglielminetti, con la propria famiglia, inizia un dif-
ficile periodo fatto di peregrinazioni per il Piemonte
e difficoltà economiche.
Nel 1851 si stabilì nella città di Torino, in via Cappel
Verde nel borgo di San Donato, dove con i figli Gia-
como, Amabile e Lorenzo impiantò una piccola e mo-
derna fabbrica per la lavorazione del legno. Proprio nel
1851, nella nuova sede della sua attività, mise a punto
una invenzione vincente che gli porterà tanta fortuna:
la borraccia Guglielminetti. Un piccolo contenitore in
legno di pioppo, utile a contenere liquidi, con una ca-
pienza di 0.75 litri. La borraccia inventata da Gugliel-
minetti, innovativa per l’epoca, era curva da un lato e
piatta dall’altro, comoda per essere adagiata al fianco.
La borraccia aveva un tappo a vite in legno con lo “zi-
polo” o beccuccio sempre in legno, da cui si poteva sug-
gere direttamente con le labbra. Era una semplice e
indispensabile borraccia, oggetto che ogni soldato por-
tava ad armacollo fra lo zaino e il tascapane di tela
quando si partiva per una marcia o per le campagne di
guerra. Un accessorio che divenne in breve indispen-
PIETRO GUGLIELMINETTI
sabile per i soldati di molte nazioni.
Borraccia, una parola curiosa che trae origine da un
termine spagnolo, “borracha”, che significa fiaschetta dosi di sentir parlare di fucili o baionette, gli chiese il
per il vino. Da una memoria tramandata dalla famiglia perché della sua scelta. Il militare, senza esitazione al-
Guglielminetti si racconta che una mattina del 1865, cuna, rispose: “perché conserva fresco il beveraggio Maestà
re Vittorio Emanuele II si recò in visita presso la ca- e serve per calmare la sete”.
serma Cernaia di Torino. Nel cortile, invitò a fermarsi Pietro Guglielminetti, presente con suo figlio alla scena,
un primo caporale che gli passò davanti e gli chiese provò tanto piacere e soddisfazione nel sentire tale affer-
quale fosse l’oggetto più importante del suo equipag- mazione e fu altrettanto contento quando vide il sovrano
giamento militare. Il giovane caporale piemontese, prendere in mano la borraccia del soldato dalla quale ini-
d’istinto, rispose candidamente: “la borraccia Sua Mae- ziò a bere un lungo sorso d’acqua, esclamando subito
stà!!”. Il re, meravigliato dall’insolita risposta aspettan- dopo: “ha proprio ragione il soldato, l’acqua è fresca!!”.
42 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO VI