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CRONACHE DI IERI




                                                                         L’Appuntato Veri



                                                                    sopportò con grande


            tra due fuochi. L’Appuntato Veri inforcò la sua bicicletta
            con la pistola alla mano, ma, purtroppo, la sua partenza    spirito di sacrificio
            venne notata dal malvivente, che, dopo aver lasciato a
            terra un piccolo sacco, si diede alla fuga entrando in        l’enorme dolore,
            un vicolo. Il graduato tuttavia riuscì a raggiungerlo in
            pochi minuti e ad intimargli l’alt; lo sconosciuto, però,
            aprì il fuoco a distanza di dieci metri ferendo l’appuntato       dimostrando
            al ventre con un colpo di mitraglia. Sebbene gravemente
            ferito, Veri sparò contro l’avversario con la sua pistola          una mirabile
            d’ordinanza,  iniziando  contemporaneamente  con  lui
            una lotta corpo a corpo per il possesso del fucile tipo
            1891  di  proprietà  del  malvivente.  Finito  lo  scontro,  fermezza d’animo
            l’appuntato rimase a terra, mentre il delinquente riprese
            la  sua  fuga.  Ma  Veri,  non  ancora  domo,  si  alzò  di   e un’eccezionale
            scatto e, nonostante grondasse molto sangue, continuò
            a inseguire il fuggitivo per trecento metri. Tenendosi     tempra di carattere
            sempre in contatto con lui, riuscì pure a ferirlo con la
            sua pistola. I due, di corsa, attraversarono l’Aurelia e,
            giunti su un prato a fianco della strada, ripresero la    consapevole di aver
            loro  violenta  colluttazione.  L’Appuntato  Veri  aveva
            perso  però  troppo  sangue  per  continuare  a  resistere,  fatto fino in fondo
            per cui, nello stesso istante in cui sopraggiungeva sul
            posto  il  Maresciallo  Gargano,  stramazzò  esausto  a
            terra, mentre il ricercato, che era ancora armato, veniva         il suo dovere
            freddato con due precisi colpi di pistola dallo stesso
            Maresciallo Gargano.
            Dopo pochi istanti transitò sul posto un’autovettura    presso la clinica Robutti all’età di 35 anni.
            sulla quale veniva subito caricato l’agonizzante Veri,  Lo sconosciuto era stato intanto identificato nel militare
            che  fu  trasportato  alla  clinica  Robutti  di  Alassio,  ventisettenne Giuseppe De Nardi, originario di Vittorio
            dove il militare venne sottoposto a una delicata ope-   Veneto, in forza al 44° Reggimento Fanteria di stanza
            razione  chirurgica  per  tentare  di  ridurre  il  danno  a  Saluzzo,  già  condannato  sette  volte  per  furto.  De
            inferto dalle schegge del proiettile in varie parti del-  Nardi aveva disertato dal suo reparto la notte del 23
            l’intestino, al femore e ad entrambe le mani, nonché    novembre 1938, durante un servizio di sentinella, ed
            per rimediare alla gravissima perdita di sangue. Mal-   aveva raggiunto Laigueglia, con il presunto obiettivo
            grado  le  serie  ferite  riportate,  l’Appuntato  Veri  di espatriare clandestinamente in Francia. Il pretore di
            sopportò  con  grande  spirito  di  sacrificio  l’enorme  Albenga, giunto immediatamente sul luogo del delitto,
            dolore, dimostrando una mirabile fermezza d’animo       riconobbe la piena legittimità dell’uso delle armi contro
            e un’eccezionale tempra di carattere, consapevole di    il disertore, sia da parte dell’Appuntato Veri che del
            aver fatto fino in fondo il suo dovere. Dopo cinque     Maresciallo  Gargano.  Il  comportamento  eroico  del-
            giorni di atroci sofferenze, il 18 dicembre si spense   l’appuntato abruzzese, reso noto dai giornali, riscosse



            38 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO VI
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