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CRONACHE DI IERI









                                                                                                   RAFFAELE TURCHIARULO
                                                                                                   CON DUE DEI SUOI SEI FIGLI


















            Nonostante le cure                                                                        chiarulo  Raffaele
            dei  medici  turesi,  il                                                                 alla  pena  di  giorni
            3 luglio l’infezione peg-                                                             cinque di carcere per fe-
            giorò e il sindaco, a bordo                                                        rite volontarie inferte a Pa-
            di un calesse, dovette partire                                                  squale Lerede, con impeto del-
            per Napoli per essere curato da due                                        l’ira a seguito di grave provocazione
            rinomati  chirurghi  napoletani,  i  Dottori                        e con circostanza attenuanti».
            Palasciano  e  Olivieri,  soggiornando  presso  l’albergo  Dopo gli incresciosi accadimenti, il destino dei due
            “dell’Allegria”  situato  nel  largo  della  Carità.  Ma  il  7  giovani vide le loro strade separarsi. Carmela Dùmas
            agosto, al quarantesimo giorno dal ferimento, il sindaco  andò  via  da  Turi  e  si  trasferì  nella  città  di  Bari,
            di  Turi  morì  nella  città  di  Napoli  per  sopravvenute  mentre  l’avventuriero  e  coraggioso  Turchiarulo  si
            complicazioni a seguito di setticemia con un “flemmone  trasferì nella città di Fiume, impiegato in qualità di
            traumatico” sviluppatosi sull’arto destro.              gabelliere presso le dogane. A Fiume sposò la dalmata
            I  due  avvocati  nominati  dal  Turchiarulo,  durante  la  Caterina, dalla quale ebbe sei figli: Francesco, Stanislao,
            loro arringa, dissero: «…Egli ferì quando ingiustamente  Giovanni, Luisa, Letizia e Antonietta. Quest’ultima,
            provocato, era in preda a giusta ira, egli fece con arma  molto  amica  di  Gabriele  D’Annunzio,  diverrà  una
            impropria, ma non volle la morte del Sindaco Lerede,    legionaria di Fiume.
            Turchiarulo  è  giovane  di  buonissima  condotta  e  non  Nei primi del ‘900 Raffaele, rimasto vedovo, ritornò
            potette sopportare l’oltraggio di sentire vituperata l’onesta  nella sua Monopoli e si sposò in seconde nozze con
            fanciulla…». Dopo i vari accertamenti disposti dall’au-  la  ricca  possidente  Giustina  Capitanio  dalla  quale
            torità giudiziaria e le indagini espletate dal Brigadiere  ebbe  una  sola  figlia,  Giuseppina.  A  Bari  Raffaele
            Poeta, il 27 febbraio 1881 il Tribunale di Bari emise   Turchiarulo venne nominato direttore della Dogana
            l’ordine di cattura a carico di Turchiarulo, e questi, con-  e divenne anche il presidente della squadra di calcio
            sigliato dai suoi avvocati, decise di costituirsi presso le  Unione  Sportiva  Ideale,  compagine  la  cui  fusione
            carceri del Castello Svevo.                             con l’altra squadra barese Liberty diede vita, nel 1928,
            Al termine di un breve processo celebrato presso la     alla  Unione  Sportiva  Bari,  antesignana  dell’attuale
            Corte d’Assise del Tribunale di Bari, l’8 marzo 1881    prima  squadra  di  calcio  del  capoluogo  pugliese.
            l’imputato venne ritenuto colpevole del reato commesso  Raffaele Turchiarulo concluderà la sua avventurosa e
            e condannato a soli cinque giorni di carcere con la     intensa esistenza all’età di ottant’anni, nel 1934.
            seguente  sentenza:  «La  corte  d’Assise  condanna Tur-                                   Stefano De Carolis



                                                                      NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO VI  35
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