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CARABINIERI DA RICORDARE
Intenzionato a combattere per la libertà
contro gli oppressori, il Vicebrigadiere Pozzi,
come molti altri carabinieri della capitale,
entrato a far parte del Fronte Clandestino
di Resistenza dei Carabinieri guidato dal
Generale Caruso, intraprese la rischiosa attività
della raccolta delle informazioni e delle armi,
necessarie ai molti militari rimasti disarmati
Venne destinato alla Stazione di Pratica di Mare e essere avvertiti in tempo da ufficiali coraggiosi, come
poi a quella della Magliana. Superate le difficili il capitano Aversa, e sfuggirono alla cattura.
giornate che seguirono l’Armistizio, Pozzi, come In questa complessa vicenda anche il vicebrigadiere
tanti carabinieri di Roma, dovette fare i conti con la Pozzi riuscì a non essere catturato e, dopo aver occultato
ferocia di Kappler, comandante della GESTAPO. le armi, insieme agli altri carabinieri della stazione
Dopo il trasferimento del re a Brindisi e lo scioglimento Magliana, si dette alla macchia. Unitamente al Cara-
delle forze Armate, i militari della Benemerita erano biniere Pinto Raffaele, effettivo allo stesso comando,
rimasti i soli a poter contrastare la teutonica arroganza. trovò ospitalità presso un agricoltore della borgata,
I combattimenti di Porta San Paolo, l’iniziale resistenza Allegretti Raimondo. Intenzionato a combattere per
passiva, il reperimento e l’occultamento delle armi per la libertà contro gli oppressori, il Vicebrigadiere Pozzi,
i militari alla macchia non passarono inosservati ai entrato a far parte del Fronte Clandestino di Resistenza
nazi-fascisti. Così il 6 ottobre ecco giungere un ordine, dei Carabinieri guidato dal Generale Caruso, intraprese
da parte del Maresciallo Graziani, Ministro per la la rischiosa attività della raccolta delle informazioni e
Difesa Nazionale, di un trasferimento, pretestuoso, delle armi, necessarie ai molti militari rimasti disarmati.
dei carabinieri di Roma a Zara. Non volendo e non La mattina del 20 ottobre, avuta notizia che la Stazione
potendo dar luogo alle disposizioni emanate, venne Carabinieri della Magliana era stata violata e saccheg-
ordinato il disarmo e la relativa deportazione dei cara- giata prima dai militari tedeschi e poi da elementi
binieri al nord della capitale. fascisti della borgata, consapevole dei gravi rischi che
L’indomani i tedeschi, circondate le caserme dell’Arma correva, decise di recarsi sul posto. Nel tentativo di
di Roma, catturarono e deportarono nei campi di pri- far desistere i facinorosi dalla loro nefanda azione
gionia circa 2.000 militari dell’Arma caricati su tre venne alle mani con alcuni individui, arrivando
convogli ferroviari. Oltre 5.000 uomini riuscirono ad persino a scambiarsi qualche pugno con un certo
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