Page 68 - Notiziario 2021-1
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CARABINIERI DA RICORDARE








                     Intenzionato a combattere per la libertà


                contro gli oppressori, il Vicebrigadiere Pozzi,


                   come molti altri carabinieri della capitale,



                   entrato a far parte del Fronte Clandestino


                     di Resistenza dei Carabinieri guidato dal


             Generale Caruso, intraprese la rischiosa attività



               della raccolta delle informazioni e delle armi,


                 necessarie ai molti militari rimasti disarmati






            Venne  destinato  alla  Stazione  di  Pratica  di  Mare  e  essere avvertiti in tempo da ufficiali coraggiosi, come
            poi  a  quella  della  Magliana.  Superate  le  difficili  il capitano Aversa, e sfuggirono alla cattura.
            giornate  che  seguirono  l’Armistizio,  Pozzi,  come   In  questa  complessa  vicenda  anche  il  vicebrigadiere
            tanti carabinieri di Roma, dovette fare i conti con la  Pozzi riuscì a non essere catturato e, dopo aver occultato
            ferocia di Kappler, comandante della GESTAPO.           le  armi,  insieme  agli  altri  carabinieri  della  stazione
            Dopo il trasferimento del re a Brindisi e lo scioglimento  Magliana, si dette alla macchia. Unitamente al Cara-
            delle forze Armate, i militari della Benemerita erano   biniere Pinto Raffaele, effettivo allo stesso comando,
            rimasti i soli a poter contrastare la teutonica arroganza.  trovò  ospitalità  presso  un  agricoltore  della  borgata,
            I combattimenti di Porta San Paolo, l’iniziale resistenza  Allegretti Raimondo. Intenzionato a combattere per
            passiva, il reperimento e l’occultamento delle armi per  la libertà contro gli oppressori, il Vicebrigadiere Pozzi,
            i  militari  alla  macchia  non  passarono  inosservati  ai  entrato a far parte del Fronte Clandestino di Resistenza
            nazi-fascisti. Così il 6 ottobre ecco giungere un ordine,  dei Carabinieri guidato dal Generale Caruso, intraprese
            da  parte  del  Maresciallo  Graziani,  Ministro  per  la  la rischiosa attività della raccolta delle informazioni e
            Difesa  Nazionale,  di  un  trasferimento,  pretestuoso,  delle armi, necessarie ai molti militari rimasti disarmati.
            dei carabinieri di Roma a Zara. Non volendo e non       La mattina del 20 ottobre, avuta notizia che la Stazione
            potendo  dar  luogo  alle  disposizioni  emanate,  venne  Carabinieri della Magliana era stata violata e saccheg-
            ordinato il disarmo e la relativa deportazione dei cara-  giata  prima  dai  militari  tedeschi  e  poi  da  elementi
            binieri al nord della capitale.                         fascisti della borgata, consapevole dei gravi rischi che
            L’indomani i tedeschi, circondate le caserme dell’Arma  correva, decise di recarsi sul posto. Nel tentativo di
            di Roma, catturarono e deportarono nei campi di pri-    far  desistere  i  facinorosi  dalla  loro  nefanda  azione
            gionia  circa  2.000  militari  dell’Arma  caricati  su  tre  venne  alle  mani  con  alcuni  individui,  arrivando
            convogli ferroviari. Oltre 5.000 uomini riuscirono ad   persino  a  scambiarsi  qualche  pugno  con  un  certo



            68 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO VI
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