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CARABINIERI DA RICORDARE







                        MEDAGLIA D’ARGENTO

                AL VALOR MILITARE - ALLA MEMORIA

                SOTTUFFICIALE DEI CARABINIERI APPARTE-              Successivamente furono trasferiti al Carcere di Regina

                NENTE A BANDA ARMATA OPERANTE NEL                   Coeli.  Il  trasferimento  era  stato  determinato  su
                                                                    pressione delle autorità tedesche. Infatti i modi usati
                FRONTE DELLA RESISTENZA, SI DISTINGUEVA
                                                                    dalla banda Pollastrini furono tali da suscitare l’inter-
                PER ATTIVITÀ, CORAGGIO ED ALTO RENDI-               vento  del  Generale  tedesco  Reiner  Stahel.  In  una
                MENTO NELLA DISPERATA LOTTA CONTRO                  lettera del 25 ottobre 1943 le autorità tedesche chiesero
                L’AGGRESSORE.                                       conto  ai  capi  della  banda  delle  loro  nefandezze,
                                                                    invitando a consegnare tutte le persone trattenute il-
                ARRESTATO DALLA POLIZIA NAZI-FASCISTA
                                                                    legalmente presso il Carcere di Regina Coeli.
                SOPPORTAVA DURANTE LA DETENZIONE LE                 Il 9 novembre, giorno in cui la R.S.I. chiamò alle armi
                PIÙ BARBARE SEVIZIE AFFRONTANDO SERE-               le  classi  1924  e  1925,  i  due  vennero  giudicati  dal
                NAMENTE LA MORTE PAGO DI AVER COM-                  tribunale  tedesco,  che  li  condannò  a  morte.  Tornati
                                                                    nelle celle i due comunicarono la notizia ai compagni
                PIUTO IL SUO DOVERE VERRSO LA PATRIA
                                                                    di prigionia. Il Vicebrigadiere Pozzi, consapevole della
                OPPRESSA CON L’OLOCAUSTO DELLA VITA                 sorte che lo attendeva, decise di scrivere una lettera alle
                                                                    autorità tedesche, chiedendo la grazia. Un’altra missiva,
                                                                    per il tramite di un parente di un suo compagno di de-
                                                                    tenzione, giunse anche in Vaticano.
            Schiavetti  Dario.  Infine,  sopraffatto  dalla  massa,  il  Nel  testo “La  morte  ha  bussato  tre  volte” scritto  da
            sottufficiale fu costretto ad allontanarsi. Ma quanto   Donatello de Luigi, suo compagno di cella, viene de-
            era accaduto lo segnò profondamente al punto che,       scritta l’angosciante e logorante attesa del vicebrigadiere.
            appena tornato a casa della famiglia che lo ospitava,   Spettò ad un capitano della PAI comunicare a Pozzi
            estrasse da una credenza una fotografia di Mussolini    che la sua domanda era stata rigettata. Allo stesso
            e,  dopo  averla  affissa  ad  un  albero  del  cortile,  la  tempo  l’ufficiale  lo  informò  che  avrebbe  potuto
            crivellò di colpi di pistola.                           evitare  il  plotone  di  esecuzione  arruolandosi  nel-
            Il 23 ottobre cinque uomini della banda denominata      l’esercito repubblicano.
            Pollastrini, raggiunta in automobile la Magliana, pistole  All’alba  del  30  dicembre  Pozzi,  unitamente  a  Pinto,
            in mano, irruppero nella casa dell’Allegretti chiedendo  venne trasferito a Forte Bravetta per essere giustiziato.
            dove fossero i due carabinieri.                         Dopo ore di sfibrante attesa, e quando già la sentenza
            Pur avendo la possibilità di allontanarsi agevolmente,  stava per essere eseguita, veniva dato l’ordine di sospendere
            dileguandosi tra la compagna circostante, allo scopo    l’esecuzione per l’assenza del rappresentante tedesco. I
            di non aggravare la posizione di chi li aveva ospitati, e  due Carabinieri vennero riportati a Regina Coeli. Ciò
            pur sapendo di esporsi a gravi sanzioni per la presenza  fece nascere nell’animo del sottufficiale la speranza che
            di armi in casa, i due si consegnarono ai fascisti.     la domanda di grazia che aveva inoltrato al Pontefice
            A seguito della perquisizione operata nelle loro camera,  fosse stata accolta. Purtroppo non fu così. Il giorno se-
            vennero rinvenute due pistole e alcune bombe a mano.    guente i due carabinieri furono condotti nuovamente a
            Pozzi e Pinto furono così portati nel covo di Palazzo   Forte Bravetta e questa volta furono fucilati.
            Braschi. Detenuti in celle improvvisate e sottoposti a  Oggi  le  spoglie  del Vicebrigadiere  Pozzi  riposano  al
            pressanti interrogatori e torture, non rivelarono nessuna  Verano tra i caduti della resistenza.
            informazione.                                                                                   Enrico Cursi



                                                                      NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO VI  69
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