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a viva forza per le briglie. Poi mon-
tato sul quadrupede assunse il co-
mando del reparto legionario che nello
scontro aveva perduto il proprio te-
nente. Il cavallo, obbediente al nuovo
prode cavaliere, restò ferito due volte.
Il maggiore fu colpito da una scheggia
a un orecchio».
E ancora cavalli furono presenti
negli impervi territori del meri-
dione d’Italia, protagonisti della
dura lotta contro il brigantaggio
all’epoca della nascita del Regno, ri-
guardo ai quali il Museo conserva
Brigantaggio in Abruzzo (I Carabi-
nieri Reali nella lotta al brigantaggio
nell'Italia meridionale), opera realiz-
zata con la tecnica dell’olio su tela
da Vittoria Scialoja per il calenda-
rio storico del 2004. In essa due ca-
valli bianchi costituiscono il punto
focale nella fitta vegetazione in cui
carabinieri con sciabole sguainate
inseguono un brigante in fuga sul
suo veloce destriero. In primo piano
le sagome, alcune di spalle, di uo-
mini armati che indossano il carat-
teristico copricapo, denominato in
BRIGANTAGGIO IN ABRUZZO, OLIO SU TELA DI VITTORIA SCIALOJA dialetto calabrese “u cervuni” (il
(MUSEO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI)
cervone). Legata alla figura del ca-
Particolarmente movimentata anche la tempera su vallo anche il Maggiore dei corazzieri Giovanni Lang
carta conservata al Museo a ricordo della partecipa- che il 14 marzo 1912 salvò la vita del re Vittorio Ema-
zione dei carabinieri nella Campagna di Spagna (1936- nuele III, oggetto di attentato da parte dell’anarchico
1939). L’opera riporta in basso una scritta a mano in Antonio D’Alba. Nell’occasione l’ufficiale rimase gra-
cui, oltra al titolo, Eroismo di Legionari in Spagna, vemente ferito alla testa. Perse la vita, invece, il cavallo
viene ricordato il terribile scontro a Ponte de Escudo, Taburno, montato dal Brigadiere Marri che seguiva il
dove «un cavallo bianco, sopravvivendo al comandante corteo regale a poca distanza dalla carrozza del so-
di un reggimento rosso che lo aveva inforcato, galoppava vrano. L’immagine dei corazzieri è da sempre legata a
per il campo di battaglia come un fantasma folle. Un mag- quella del cavallo. Ancora oggi uno dei pochi reparti
giore dei carabinieri lo fermò bruscamente trattenendolo montati, sopravvissuti allo sviluppo della tecnologia,
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