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CURIOSANDO NEL MUSEO DELL’ARMA
luzioni di controluce romantica. Il gioco luministico
mette in rilievo la figura del carabiniere al centro che,
con la mano destra al petto e la sinistra alzata con la
palma aperta, assume quasi le sembianze di un martire
cristiano. Evidentemente l’artista esprime nell’opera
l’intento di contrapporre il protagonista, rifulgente di
virtù e coraggio, agli aguzzini biechi e brutali. Dalla
luce sullo sfondo, generata dall’arma da fuoco, emerge,
tra rivoli di fumo, il profilo del cavallo spaventato. I
toni scuri con cui è dipinto l’animale, sullo sfondo
chiaro prodotto dallo sparo, accentuano la rigidità
della figura che concentra la sua tensione massima nel
collo arcuato, trattenuto per le redini da due rivoltosi.
Il prezioso dipinto è riportato in litografia anche in
una particolare versione dell’ordine del giorno descrit-
tivo del fatto, in cui si può ammirare la traduzione in
stampa della tela del Gonin.
A questo punto, è doveroso sottolineare che anche sul
piano storico, nella vicenda di Scapaccino, il cavallo
assolve ad un ruolo di primo piano. Nel volume I ca-
rabinieri reali di Quinto Cenni, pubblicato nel 1894,
si legge infatti che «Lo Scapaccino sembra si raccolga un
istante, come animato da una subitanea idea; cerca di im-
pugnare la pistola per aprirsi un varco ad ogni costo fra
MORTE DEL CARABINIERE GIOVANNI BATTISTA SCAPACCINO
quella gente; il cavallo s’impenna, ma egli lo sprona e si (3 FEBBRAIO 1834), BOZZETTO DI LIVIO APOLLONI
getta addosso a quell’ostacolo che gl’impedisce il passaggio». (MUSEO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI)
È la stessa descrizione che si trova nel disegno Morte
del Carabiniere Giovanni Battista Scapaccino (3 feb- guida la rivolta del febbraio 1834), dedicata al valoroso
braio 1834), realizzato da Livio Apolloni, in cui il ca- carabiniere, in cui la centralità della tela è occupata
vallo ed il carabiniere sovrastano in un impeto furioso dalle figure dei rivoltosi che si stagliano in primo
i rivoltosi di spalle, ritratti in primo piano. Il disegno piano; ad esse si contrappongono, in secondo piano,
su carta di Apolloni, conservato al Museo, alla stessa disposti secondo uno schieramento inespugnabile, le
stregua della più celebre tela del Gonin, è molto pre- figure dei carabinieri a cavallo; in terzo piano si trova
ciso e mostra una drammaticità quasi teatrale nella l’episodio di nostro interesse: la morte del carabiniere
sua composizione. Teatralità comune a numerose Giambattista Scapaccino. I colori sono vivaci, i manti
opere a carattere storico-documentale conservate dei cavalli eterogenei, come nella tradizione pittorica
presso il Museo Storico. del D’Arcevia che, in maniera “caleidoscopica” de-
Ne costituisce particolare conferma, sempre riguardo scrive un fatto che si inserisce in un contesto storico
al fatto di Scapaccino, l’opera di D’Arcevia Tentata più ampio che è quello dei moti rivoluzionari degli
invasione della Savoia (il Gen. Girolamo Ramorino anni Venti e Trenta dell’Ottocento.
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO VI 61