Page 19 - Notiziario 2020-2
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PAGINE DI STORIA





















                                                      di SIMONA GIARRUSSO




















                                           ono vivo!” pensò il Ca-  giorno rimase nascosto, solo, disperato ma al sicuro.
                                          rabiniere Mario Bian-     Pensò tanto, ripercorse l’intera vita. Ricordò l’infanzia,
                                          chi.  Avrebbe  voluto     trascorsa a Firenze, dove era nato il 31 gennaio 1920,
                                          saltare fuori, mettersi a  la dolce mamma Cesira, il papà Augusto che troppo
                                          correre, urlare, chiedere  presto li aveva lasciati. Un sorriso gli si accese sul viso
                                          aiuto.  Avrebbe  voluto   quando gli tornò alla mente l’immagine di quel bam-
                                          toccare ogni parte del    binetto impettito, che diceva fiero: “Da grande, voglio
            “S suo corpo per vedere se                              fare il Carabiniere!”
            fosse ancora tutto integro, darsi tanti pizzicotti per ca-  E così fu. Si arruolò e nel 1942 fece il passaggio nel-
            pire se non fosse solo un brutto sogno. Invece se ne    l’Arma. Fu assegnato al I Battaglione Mobilitato. De-
            stava immobile sotto una coltre di terra. Sepolto vivo.  stinazione Atene, Grecia.
            Intorno era tutto buio. Sentiva odore di sangue misto   L’8 settembre 1943 il suo reparto si sfaldò. Il 12 venne
            a polvere da sparo. Poi un calpestio di passi. Delle voci.  catturato  e  deportato  in  Germania.  Dopo  quindici
            Poche  parole,  per  giunta  incomprensibili  visto  che  giorni di viaggio attraverso l’Albania e la Jugoslavia, lui
            erano in tedesco. Capì. Capì che nonostante la terra    e i suoi compagni giunsero in un campo di concentra-
            che gli faceva bruciare gli occhi e la polvere che gli  mento a una cinquantina di chilometri a nord-est di
            chiudeva le narici e i polmoni, era salvo. Ma nessuno, a  Lipsia. Gli rasarono a zero i capelli, con la macchinetta
            parte lui, doveva saperlo. Girò la testa dall’altro lato,  per tosare i cavalli.
            pianissimo. Con la mano fece nella terra fresca un fo-  È nel campo che conobbe il Brigadiere Antonio Bat-
            rellino dal quale entrava un po’ d’aria. Attese. Quando  tuello. Originario di Feletto Canavese, in provincia di
            i tedeschi si furono allontanati, uscì. Racimolò qualche  Torino, era partito al seguito della 68^ Sezione mista
            pezzo di pane frugando nei tascapane dei suoi commi-    mobilitata a disposizione dell’XI Armata, e aveva preso
            litoni e si perse nell’oscurità del bosco. Per qualche  parte a tutte le operazioni sul fronte greco-albanese sin




                                                                      NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO V  19
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