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PAGINE DI STORIA
I bombardamenti si ripeterono, e il 19
febbraio 1945 i prigionieri vennero trasferiti
in un altro lager, a 105 chilometri circa da
Halle, in un paesino chiamato Stiege nella
zona dello Harz. Abitavano in una baracca
in mezzo al bosco ed erano comandati
da un Lager Fhurer e da sua moglie
dall’inizio delle ostilità, motivo per cui aveva ottenuto Un giorno gli aerei alleati bombardarono l’opificio.
due Croci di Guerra al Valor Militare. Aveva chiesto Da allora i bombardamenti si ripeterono, e il 19 feb-
di essere trasferito al II Battaglione Mobilitato dislo- braio 1945 i prigionieri vennero trasferiti in un altro
cato nel Peloponneso, a disposizione del Comando lager, a 105 chilometri circa da Halle, in un paesino
dell’VIII Corpo d’Armata. Anche in quest’occasione chiamato Stiege nella zona dello Harz. Abitavano in
aveva svolto numerosi delicati incarichi dando sfogo una baracca in mezzo al bosco ed erano comandati
alle sue doti di coraggio, sveltezza, esuberanza, pron- da un lager führer e da sua moglie. Lavoravano nel
tezza di azione e di decisione e rivelando una certa at- bosco a tagliare e accatastare legna dalla mattina alla
titudine a speciali servizi. Aveva una buona conoscenza sera, con la pioggia, con il vento, con la neve. E sem-
della lingua greca, per questo fu più volte impiegato pre con poco cibo.
in rischiosi servizi informativi o nei servizi di rifor- Intanto si avvicinava il fronte. Fu allora che dovette
nimento di Nuclei di Carabinieri isolati. Da allora di- maturare il proposito di una rappresaglia; i tedeschi ini-
vennero inseparabili. ziavano a intuire che gli italiani avrebbero colto l’occa-
E quando, dopo qualche giorno, fu trasferito nel campo sione per ribellarsi.
di Halle Saale, con lui c’era anche Antonio. Il Lager era Il 13 aprile 1945, verso le cinque del pomeriggio, si pre-
chiamato Motzlich Lager Nord. C’erano altri militari sentarono alla baracca diciotto soldati delle SS e alcuni
appartenenti al II Battaglione Mobile. Vi rimase fino civili del paese. Prelevarono ventisei prigionieri. Die-
al febbraio 1945. Quindici mesi lavorando in fabbrica dero loro dieci minuti di tempo per raccogliere alla me-
dalle 8 del mattino alle 7 di sera, mangiando una sola glio le poche cose che avevano. Li fecero inquadrare e
volta al giorno una misera zuppa di carote e cavoli e li misero in marcia, in fila. Erano sedici carabinieri e
150 grammi di pane. Veniva maltrattato e bastonato. dieci soldati: Mario Bianchi, il Brigadiere Antonio
20 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 2 ANNO V