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PAGINE DI STORIA






                                                                                Col trattato


                                                                          di Roma firmato

            Il 13 giugno venne addirittura inviato a Fiume un ge-
            nerale dell’Arma, Denicotti, per regolare con criteri di     il 27 gennaio 1924
            uniformità l’impegno delle unità schierate nell’area.
            Intanto la situazione politica si faceva sempre più con-
            fusa ed ex-ufficiali degli arditi fiumani come l’Host     da Italia e Jugoslavia,
            Venturi furono posti a capo dell’Ufficio Stralcio delle
            Milizie Fiumane, per mettere a norma congedamenti             la prima ottenne
            e liquidazione di emolumenti arretrati: si trattava di
            una forma di legittimazione dell’ammutinamento dei
            legionari. Peraltro fu proposto dal Tenente Generale           definitivamente
            Pecori-Giraldi, cui venne affidata l’Inchiesta Formale
            sui fatti, che con formula codificata e non esplicita, si    Fiume e la striscia
            lasciasse traccia nelle carte personali dell’adesione al-
            l’avventura  fiumana,  scelta  ritenuta  comunque  non
            conforme ai principi della subordinazione militare. Ma       costiera, mentre il
            oramai l’Italia si preparava ad una nuova fase della sua
            storia, e s’avanzava un movimento politico che nei con-      resto del territorio
            fronti della monarchia nutriva, in determinati ambiti,
            una certa insofferenza. Fu il capolavoro di Mussolini:      dello Stato Libero,
            isolare d’Annunzio e sostituirlo nel coagulare l’atten-
            zione e le istanze di nazionalisti, ex-combattenti e fiu-
            mani, questi ultimi ben rappresentati nel ventennio          l’entroterra, passò
            fascista e spesso ripagati con alte cariche istituzionali.
            In poco tempo il servizio dei legionari a Fiume venne            alla Jugoslavia.
            equiparato a quello prestato nelle Forze Armate rego-
            lari, compresi i gradi acquisiti nei reparti fiumani. Nel
            1933 venne addirittura sancita l’adozione della meda-          Il 16 marzo 1924
            glia dei volontari di Fiume e di coloro che avevano par-
            tanto di nastrino, per chi formalmente aveva violato il Vittorio Emanuele III
            tecipato  alla  marcia  di  Ronchi:  strano  epilogo,  con

            giuramento di fedeltà al re e alla Patria. Curioso co-
            stume italico, spuntarono al solito assai più aventi di-       entrò a Fiume e
            ritto a decorazione e vantaggi, di quelli che davvero
            avevano fatto parte delle truppe di d’Annunzio.               proclamò la città
            Col trattato di Roma intanto, firmato il 27 gennaio 1924
            da Italia e Jugoslavia, la prima ottenne definitivamente       parte del Regno
            Fiume e la striscia costiera, mentre il resto del territorio
            dello Stato Libero, l’entroterra, passò alla Jugoslavia. Il
            16 marzo del 1924 re Vittorio Emanuele III entrò a                        d’Italia
            Fiume e proclamò la città parte del Regno d’Italia.



            12 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO V
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