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PAGINE DI STORIA
Fiume (oggi Rijeka,
in Croazia) sorge
non rivendicando la cittadina. Del resto l’auspicata ac-
quisizione di Trieste rendeva opportuno lasciare uno ad est della penisola
sbocco al mare all’Austria-Ungheria, di cui nel ‘15 non
si poteva prevedere lo smembramento.
Il Patto di Londra, segreto nei contenuti, venne alla istriana, sul golfo del
luce nella parte relativa alle pretese italiane su Dalma-
zia e Istria nel 1917, a seguito della pace separata chie- Quarnaro. A fronte
sta dalla Russia. Ciò determinò il risentimento
dell’elemento slavo appartenente all’Austria-Ungheria. di un entroterra
Quest’ultima era organizzata in una duplice monar-
chia, con due distinti governi e parlamenti, ma le cri-
ticità crescenti con gli slavi del sud – Sloveni, Bosniaci progressivamente
e Croati – aveva fatto teorizzare la costituzione di un
terzo polo dell’Impero, di marca slava. Lo stesso arci- popolato da
duca d’Austria Francesco Ferdinando, l’erede al trono
ucciso a Sarajevo, aveva accolto con favore tale ipotesi.
Le mire italiane incidevano negativamente su tali aspi- popolazioni slave, alla
razioni e gli slavi, che spesso avevano dato cattiva
prova in guerra contro i russi, sul fronte italiano dimo- vigilia della Grande
strarono combattività e affidabilità: la sopravvivenza
dell’Impero avrebbe potuto significare una maggiore
autonomia, la sconfitta un nuovo padrone. Guerra era di etnia
Con la dissoluzione dell’Impero, nel 1918, il mondo
slavo pensò a un grande stato che fondesse Montene- e cultura italiane
gro, Serbia, Croazia e Bosnia-Herzegovina; in tale ot-
tica il porto di Fiume diveniva obbiettivo di rilievo per
l’eccellente collegamento ferroviario con l’entroterra.
D’altra parte l’Italia, come si è visto, non aveva richie- nello schierarvi truppe, cosa che fece con lo scusa di
sto l’annessione della città. La Francia contestual- assicurare l’ordine pubblico messo a rischio dall’af-
mente si rese conto che, onde accrescere la propria flusso di unità croate, già dell’esercito della monarchia
sicurezza minacciata dall’ulteriore espansione italiana, bicipite, spedite da Zagabria con l’intento neanche
doveva creare una forte entità ad oriente del nostro troppo recondito di facilitare l’acquisizione dell’area.
Paese, e sostenne la costituzione della Jugoslavia. Con- Il nostro Paese occupò anche la Dalmazia e parte delle
temporaneamente in Italia e a Fiume crescevano le isole e l’Arma costituì la Divisione (Gruppo) di Zara,
spinte per annettere la città, ove si iniziava a compren- comprendente le compagnie di Zara interna e esterna,
dere che la fine dell’Impero avrebbe condotto alla fine Benkovac, Sebenico, Curzola, Knin.
del particolare regime di autonomia e un assorbimento Nel marasma post-bellico, a complicare il quadro di
nel mondo slavo, piuttosto disprezzato dall’intellighen- situazione, si inserirono i 14 punti per la pace del pre-
zia fiumana. sidente statunitense Woodrow Wilson: quacchero in-
L’Italia, per la prossimità alla cittadina, era favorita transigente proponeva che ci si affidasse al rispetto del
6 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO IV