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A PROPOSITO DI...
Furono dotati
nel 1858 di moderne
Anche questa unità con decreto del 26 novembre 1849 armi ad anima rigata,
transitò alle dipendenze del Ministero della Guerra,
“nell’Ispezione della cavalleria di linea” e i suoi ufficiali nei
ruoli della cavalleria. In seguito al decreto del 17 gen- fucili per i carabinieri
naio 1852, che modificò l’organico della cavalleria,
venne divisa in 2 battaglioni: il 1° su 2 squadroni, il 2° a piedi, moschetti
su 3. Il 28 luglio un ulteriore decreto, mantenendo gli
organici del 1833 della cavalleria, ridusse il personale
dei reggimenti montati di 20 unità, mentre nell’aprile più leggeri per i
1860 vennero assegnati 2 cappellani, come agli altri re-
parti di cavalleria. Del resto era diviso, come vedremo, carabinieri a cavallo,
in due aliquote separate.
Per armamento, mentre gli ufficiali e i sottufficiali fino
a primo sergente avevano sciabola dritta e due pistole, gli che utilizzavano
altri disponevano di sciabola, pistola e moschetto da
0.28 pollici che dal 1858 era rigato e utilizzava palle ci- le nuove palle
lindrico-ogivali Minié.
Nel corso delle operazioni per contrastare la Spedizione cilindrico-ogivali
dei Mille, il reggimento Carabinieri a piedi da aprile a
giugno 1860 fu di stanza a Palermo. Il suo 2° batta-
glione fu aggregato alla colonna mobile Landi e la 2^ Minié
compagnia combattè il 15 maggio a Calatafimi. Riunito,
il reggimento lottò a Palermo nei giorni 27, 28 e 29
maggio, per imbarcarsi a metà giugno per le Calabrie. tembre) e Caserta (2 ottobre), dove vennero catturati
Se in Sicilia la compagine militare delle Due Sicilie dopo l’ultima battaglia che li oppose all’esercito meridio-
aveva tenuto, il lunghissimo ripiegamento a piedi fino nale di Garibaldi. Rimase disponibile solo la compagnia
a Napoli finì per devastarla, fra diserzioni, cedimenti del Carabinieri dello Stato Maggiore composta di 4 ufficiali
morale e decisioni di unirsi a quella che stava assu- e 177 soldati, che partecipò alla difesa della fortezza di
mendo l’aspetto di una rivolta generale. Il 12 luglio, Gaeta, ultimo baluardo dei Borbone.
quando il Genrale Pianell assunse il comando dell’eser- Il reggimento Carabinieri a cavallo, nel corso delle ope-
cito borbonico per cercare di riorganizzarlo, 4 compa- razioni contro i garibaldini, aveva dislocato il 1° batta-
gnie del reparto erano a Reggio e 8 a Salerno. Le prime glione a Nocera, mentre il 2° era nelle Puglie e il 14
vennero inviate a Cosenza, il 26 agosto si ritirarono luglio risultavano 2 squadroni a Bari, 2 ad Avellino e 1
verso nord e il reggimento, riunitosi, si sciolse a Nocera. a Caserta. Dopo l’abbandono della Sicilia lo sfacelo
Con decreto del 15 settembre venne stabilito di utiliz- dell’esercito colpì anche questo reparto: il 2° battaglione
zare i pochi elementi rimasti, guidati dal Colonnello durante il ripiegamento verso Capua si arrese ad Ariano
Donati, comandante del reggimento, per rinforzare il 2° Irpino, il 1° raggiunse il Volturno ove combattè e caricò
reggimento fanteria di linea. Fra settembre e ottobre a S. Angelo e a S. Maria. Si portò quindi a Capua, par-
questi pochi carabinieri raggiunsero il Volturno e par- tecipò alle sortite del 28, 29 e 30 ottobre in direzione di
teciparono ai combattimenti di Roccaromana (19 set- S. Angelo e si arrese con la guarnigione il 2 novembre.
84 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 4 ANNO IV