Page 60 - Notiziario 2018-1
P. 60

CRONACHE DI IERI





               Il Carabiniere Fois


               aprì le porte della



              Stazione di Bevera                                    presentarsi avendo presto riottenuto la libertà, grazie a
                                                                    una serie di appelli e ricorsi alla sentenza di condanna,
                                                                    non ancora definitiva.
                 ad un ragazzino,                                   Così da Varapodio, dove si trovava il giorno di Natale

                                                                    del 1971, venti giorni dopo la sua scarcerazione, Rosario
                     che piuttosto                                  Vaticano partì alle ore 11 per la Liguria, arrivando la
                                                                    mattina successiva in Riviera, regione che ben conosceva
                                                                    avendo  lavorato  in  passato  come  manovale  presso  i
                allarmato invocò                                    cantieri dell'autostrada dei Fiori.

                                                                    In breve riuscì a raggiungere il borgo di Bevera di Ven-
               l’aiuto del militare                                 timiglia  e  si  diresse  direttamente  al  civico  1  di  vico
                                                                    Soprano, proprio innanzi al portone di casa della famiglia

                    riferendo che,                                  Strangio. Bussò al campanello chiedendo di poter entrare
                                                                    per parlare con Domenico ma la signora Longo, che
                                                                    andò alla porta a vedere chi fosse l’inatteso ospite, non
                     presso la sua                                  lo fece entrare riferendogli che il figlio Domenico era al
                                                                    momento assente da casa. Rosario Vaticano non insistette
                   abitazione, era                                  e chiese alla donna di riferire a Domenico, una volta
                                                                    rientrato a casa, che un suo “amico” lo aspettava al bar
                                                                    del Borgo. Rincasato insieme al padre, Domenico, udite
                   in atto una lite                                 le parole della mamma che gli riferva della visita ina-
                                                                    spettata, intuì immediatamente l’identità del misterioso
                 tra i suoi familiari                               “amico”.  Nonostante  il  parere  contrario  dei  genitori,
                                                                    decise di recarsi ugualmente al bar indicato da Rosario
                                                                    Vaticano. Al bar ad aspettare Domenico, però, non c’era
              e uno sconosciuto                                     nessuno. Rosario Vaticano stava infatti tornando a casa
                                                                    Strangio e verso le tredici e trenta tornò a suonare il
                                                                    campanello dell’abitazione. In casa erano presenti, oltre
                                                                    a Francesco e alla moglie, anche i figli Rocco e Carmelo
            la condizione allora poco comune della coppia, che era  e una nipotina, Caterina, di soli sette anni.
            stimata da tutti. La famiglia Strangio si manteneva col-  Questa  volta  Rosario Vaticano  riuscì  a  farsi  aprire  la
            tivando a mezzadria un modesto terreno di proprietà     porta da Francesco Strangio, dichiarando di voler sola-
            del signor Giuseppe Golperti e viveva in un’abitazione  mente chiarire ogni malinteso e far sì che tra lui e gli
            decorosa, con pavimenti tirati a lucido e mobili spartani,  Strangio potessero ristabilirsi buoni rapporti. Una volta
            ma dignitosi. Già nel momento in cui era stata letta la  entrato in casa però Vaticano e Francesco Strangio ini-
            sentenza di condanna Rosario Vaticano rese chiaro il    ziarono a discutere in maniera molto animata, finché
            suo intento di vendicarsi: indirizzò nei confronti di Do-  uno dei figli del padrone di casa, Rocco, preoccupato
            menico Strangio, suo accusatore, la minaccia che, una   per il tono acceso che stava assumendo la conversazione,
            volta  uscito  dal  carcere,  lo  avrebbe  cercato  per  fargli  non decise di uscire di casa per chiedere aiuto ai Cara-
            “piangere lacrime di sangue”. L’occasione non tardò a   binieri. Quando il giovane Carabiniere Fois guidato dal



            60 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO III
   55   56   57   58   59   60   61   62   63   64   65