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PAGINE DI STORIA
Russo oltre ad essere
stimato dai suoi
superiori era ben ed era uomo di assoluta fiducia dell’allora coman-
dante della Legione Carabinieri di Palermo, il Co-
voluto dai colleghi lonnello Carlo Alberto dalla Chiesa.
Russo oltre ad essere stimato dai suoi superiori era
e dai suoi ben voluto dai colleghi e dagli stessi suoi collabo-
ratori e dipendenti. Aveva fiuto finissimo e sapeva
cogliere ogni segnale proveniente dalle faide e dagli
collaboratori scenari mafiosi. La sua intelligenza, l’intuizione nel
seguire ogni nuova pista investigativa, la sua pas-
e dipendenti. Aveva sione, la sua determinazione lo avevano reso un ne-
mico giurato dei corleonesi, i quali, difatti, secondo
alcune dichiarazioni rese dal boss Giuseppe Di Cri-
fiuto finissimo e stina (soprannominato “la tigre” e membro della
commissione regionale di cosa nostra, assassinato
sapeva cogliere ogni a Palermo il 30 maggio 1978 dai corleonesi), già
dall’inizio del 1976 avevano decretato la sua ucci-
sione, ma non avevano potuto darvi esecuzione per
segnale proveniente la netta contrarietà di esponenti di altre famiglie
mafiose.
dalle faide e dagli Poco prima di essere ucciso si era posto in aspetta-
tiva per malattia, ma continuava ad indagare sulla
scenari mafiosi mafia anche in veste non ufficiale.
Durante i tanti anni trascorsi in servizio a Palermo
era riuscito abilmente ad entrare in contatto con in-
formatori e confidenti di interesse operativo e di un
CHI ERA IL TENENTE COLONNELLO certo peso. Grazie al fiuto di segugio di cui era do-
GIUSEPPE RUSSO tato, aveva intuito i cambiamenti, soprattutto di na-
Il Ten. Col. Russo era un ufficiale di bell’aspetto, tura economico-imprenditoriale che vedevano
alto, dalla corporatura snella, dal portamento fiero coinvolta cosa nostra e che, in seguito, lo avevano
e distinto. Aveva viso affilato, sguardo furbo e tem- portato ad indagare sui rapporti tra i boss ed alcuni
peramento sicuro. Chi l’ha conosciuto riferisce che personaggi del mondo politico. Le sue relazioni di
era un comandante dotato di grande carisma, intra- servizio ed i suoi rapporti giudiziari, sempre minu-
prendente, coraggioso e dedito al servizio. ziosi, completi e dettagliati, stavano mettendo a
Di animo nobile, carattere forte, era votato al sa- nudo le dinamiche interne dell’organizzazione ma-
crificio e l’accettazione del rischio per lui non co- fiosa. Memorabile rimane un suo decisivo inter-
nosceva compromessi. Era, in poche parole, quello vento presso il Tribunale di Milano in occasione di
che si definisce un investigatore di razza. un processo su un sequestro di persona consumato
Quando viene barbaramente ucciso era al comando dalla cosca corleonese.
del Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri di Russo era ostinato, caparbio e deciso a portare a
Palermo, l’organo di punta della lotta alla mafia, compimento anche le indagini più complesse. Non
50 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 5 ANNO II