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PAGINE DI STORIA
Dopo un approccio nati del Mondo, con un palmares di due ori, un ar-
non semplice con gento e un bronzo.
l’equitazione a causa Tra le tante vittorie, su tutte spicca l’oro alle Olim-
piadi di Roma del 1960 a Piazza di Siena, dove Rai-
della severità mondo salì il gradino più alto del podio e Piero fu
del padre-istruttore, argento. I due fratelli erano stati tante volte, da
bambini, ai bordi “del magico ovale di Piazza Di
a sette anni Siena”. Si scambiavano pareri e impressioni sui ca-
Raimondo montò valli più importanti insieme a papà Costante. Quei
nuovamente in sella giorni del 1960 però, vissuti da uomini, da protago-
per non scenderne nisti, erano tutta un’altra cosa. La tensione era al-
più fino alla fine tissima, Raimondo diede inizio alla gara in sella al
suo Posillipo. Non fu certo un vantaggio per lui, so-
dei suoi giorni prattutto in un percorso giudicato dagli esperti uno
dei “più difficili al mondo”. Il Carabiniere non de-
un punto d’arrivo” e a Piero del fratello “Raimondo luse e terminò la prima manche con uno splendido
è il più bravo di tutti, ma sono certo che lui pensi lo percorso netto. La tensione per gli avversari salì alle
stesso di me”. L’inizio della guerra coincise con la stelle. Lo stesso Raimondo non abbassò mai la guar-
frequenza dell’Accademia per i fratelli D’Inzeo: dia tenendo gli occhi fissi sul fratello Piero fino al-
Piero a Modena, Raimondo a Lecce. Raimondo nel l’ultimo ostacolo del percorso, concedendosi poi un
1949 entrò a far parte dell’Arma dei Carabinieri e sorriso per la sua bella performance che, malgrado
da quel momento gareggiò sempre in divisa. Seppe i due errori, gli consentì di proseguire nella compe-
interpretare l’equitazione in maniera efficace più che tizione insieme a lui.
in chiave estetica: il suo stile, che tanto aveva con- Raccontò anni dopo Raimondo che tra la prima e
trariato all’inizio papà Costante, sempre alla ricerca la seconda prova vi erano due ore di tempo e, per
del cavaliere perfetto, trovava proprio nell’efficacia stemperare la tensione, andò a casa “a mangiare una
la strada della vittoria. bistecca” addormentandosi esausto: venne svegliato
Tra il 1948 e il 1976 Raimondo raccolse numerosi giusto in tempo per correre al campo e disputare la
successi sportivi attraverso la partecipazione a ben seconda manche. La seconda prova fu meno fortu-
otto edizioni di Giochi Olimpici, dove seppe con- nata per Raimondo che accumulò tre errori con do-
quistare sei medaglie, una d’oro, due d’argento e tre dici penalità. Piero invece ebbe un inciampo
di bronzo, e all’aver gareggiato più volte ai Campio- all’ultimo largo facendo un salvataggio che gli valse
l’epiteto di “cavaliere perfetto”. Gli avversari non
andarono meglio dei due fratelli e, più scorrevano i
percorsi, più questi scomparivano dal tabellone. Au-
mentava così, col passare dei minuti, la consapevo-
lezza di una vittoria Olimpica fino al momento in
cui divenne certezza: Raimondo Oro, Piero Argento.
Dietro alle gesta di Raimondo, dietro alle sue vitto-
rie sul campo, vi erano sacrifici, tanti sacrifici.
54 NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO II