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PAGINE DI STORIA
Un Carabiniere nella storia
dell’equitazione
di AMOS CISI
Quando capita di pensare all’equitazione, plice con l’equitazione a causa della particolare se-
al cavallo, alla storia degli sport equestri verità del padre-istruttore, all’età di sette anni Rai-
italiani, il primo pensiero va a Raimondo mondo montò nuovamente in sella per non
D’Inzeo e all’Arma dei Carabinieri. scenderne più fino alla fine dei suoi giorni.
Raimondo D’Inzeo e l’uniforme, Raimondo D’Inzeo Costante non apprezzò subito in Raimondo le qua-
cavaliere e soldato: una simbiosi indissolubile che lità di un bravo cavaliere: diceva che non aveva stile.
ha creato un’icona intramontabile dello sport az- Esaltava e lodava invece Piero, meritevole di saper
zurro. Raimondo nasce a Poggio Mirteto nel 1925. accettare più umilmente i suoi consigli. Piero e Rai-
Il padre, Costante D’Inzeo, era un uomo di saldi mondo erano due volti di una stessa medaglia: Piero
principi e dalla volontà ferrea. Originario delle terre rappresentava la tecnica, Raimondo la grinta, ma
abruzzesi, da cui aveva ereditato una profonda co- entrambi divennero dei grandi campioni: “i fratelli
noscenza dei cavalli, combattè la Prima Guerra invincibili”.
Mondiale ottenendo il grado di maresciallo del- Piero e Raimondo, vite parallele nello stesso mondo
l’Arma di Cavalleria e una Croce al merito. Finita e con le stesse ambizioni di vittoria, sempre in com-
la guerra, Costante D’Inzeo si dedicò anima e corpo petizione tra loro ma sempre uniti. Fratelli le cui
alla sua vera passione: aprì una scuola di equita- strade si separarono a causa dello scoppio della Se-
zione a Roma, “La Società Ippica Romana”, presso conda Guerra Mondiale che, allo stesso tempo, con-
una ex fornace di mattoni in zona Farnesina. tribuì a farli sentire ancora più vicini, consapevoli
In quel centro ippico Raimondo D’Inzeo montò i delle loro capacità, tanto da far dire alcuni anni
suoi primi cavalli: Costante mise in sella i suoi due dopo a Raimondo “Piero ha rappresentato per me
figli, Raimondo e Piero, appena impararono a reg- sempre un punto di riferimento, come io per lui. Tra
gersi in piedi. Dopo un primo approccio non sem- noi c’era agonismo, rivalità. Batterlo rappresentava
NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 3 ANNO II 53