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CURIOSANDO NEL MUSEO DELL’ARMA

LA STORIA DI UN CARABINIERE REALE PARACADUTISTA

Presso il Museo Storico dell’Arma dei Ca-                   riservata particolare cura alla conoscenza del paraca-
             rabinieri sono conservati oggetti di notevole
             valore che, rievocando l’ultrasecolare storia  dute, inizialmente il “Salvador 39”. Dopo poco più
             dell’Arma, raccon-
             tano le avventure                              di un mese, il 7 novembre 1940, effettua il suo primo
di uomini straordinari.
Tra questi numerosi ricordi                                                lancio; gli altri due saranno
del passato è presente una
“zagaglia”, la punta di una                                                eseguiti il 29 marzo 1941 e
lancia del popolo zulu, do-
nata negli anni 50 da uno                                                  l’ultimo il 5 luglio 1941. Ter-
dei carabinieri paracadutisti
che nel 1940 costituì il 1°                                                minata la prevista attività
Battaglione paracadutisti Ca-
rabinieri Reali. Il 7 maggio                                               aviolancistica, il sottufficiale
1951 il S.Tenente in congedo
Eugenio Muscolino invia dal-                                               è inviato nello scacchiere Li-
la città di Lourenço Marques,
oggi Maputo, al Museo Sto-                                                 bico, dove è dispiegato l’in-
rico dell’Arma un involucro
contenente la punta di una                                                 tero reparto. Il 19 dicembre
lancia zulu accompagnato da
una lettera. Il documento, di                                              1941, il Brig. Muscolino par-
tre pagine dattiloscritte, sin-
teticamente racconta alcuni                                                tecipa agli scontri al bivio di
avvenimenti occorsi al mili-
tare, all’epoca brigadiere, tra il 1940 e il 1943 e                        Eluet el Asel e viene catturato
spiega la provenienza della lancia presente nell’invo-
lucro. Come abbiamo già detto, appartenente al 1°                          dagli Inglesi. Internato in
Battaglione paracadutisti CC.RR., il Brig. Eugenio
Muscolino il 24 settembre 1940 giunge a Tarquinia                          Egitto, nel campo numero
ove partecipa a tutte le attività addestrative della na-
scente scuola di paracadutismo.                                            309, successivamente viene
Superata la prima fase di selezione fisica, il militare,
come del resto tutti gli altri, si cimenta nelle attività                  trasferito in Sud Africa, nel
di ardimento per poi passare alle molteplici esercitazioni
tipiche della stessa specialità. In questa particolare                     blocco 4 del campo 16 di
fase, oltre all’acquisizione di dimestichezza nelle ma-
novre di uscita dall’aereo e di atterraggio, viene                         zonderwater. Situato su un

                                                                           altopiano desertico alla quota

                                                            BRIG. EUGENIO  di 1600 metri sul livello del
                                                                MUSCOLINO  mare, il predetto campo di
                                                                           prigionia, sorto nell’aprile

                                                                           del 1941, ospita migliaia di

                                                                           prigionieri italiani da avviare

                                                            alla manodopera. Utilizzati in diverse attività lavorative,

                                                            dalla costruzione di edifici alla realizzazione di una

                                                            rete ferroviaria, con il passare del tempo i prigionieri

                                                            di guerra di zonderwater vengono impiegati anche

                                                            per lo sviluppo dell’agricoltura e delle sue tecniche.

                                                            Tra le caratteristiche, singolari, che caratterizzano il

                                                            campo di prigionia di zonderwater va sicuramente

                                                            menzionato l’alto numero di vittime dovuto alle fol-

                                                            gorazioni, causate dalla mortale combinazione dei

                                                            temporali e di pali di ferro, che sorreggono le tende,

                                                            conficcati nel terreno ricco di minerali. Dopo aver

                                                            trascorso un anno e mezzo nel campo di prigionia di

                                                            zonderwater, la sera del 24 maggio 1943 il brigadiere

                                                            NOTIZIARIO STORICO DELL’ARMA DEI CARABINIERI - N. 1 ANNO II 101
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