Page 15 - COPERTINA_114ok.qxp_Layout 1
P. 15
12_15_SOSinverno.qxp_Layout 1 13/12/19 11:16 Pagina 15
corridoio ecologico che unisce i due Parchi
nazionali: un'area importantissima, soprattutto
per il passaggio dei mammiferi. Il colonnello
Gaetano Gorpia ci descrive così il territorio:
“La superficie delle nostre riserve è pari a
10mila ettari, si tratta di zone impervie,
isolate, poco frequentate dall'uomo”. Come
la riserva naturale orientata del fiume Ar-
gentino, nel versante più selvaggio e naturale
del Parco nazionale del Pollino. Qui vive
una popolazione residua di capriolo italico,
una specie autoctona protetta.
Ai margini meridionali del parco del Pollino
la riserva delle Gole del Raganello, triste-
mente famosa per la tragedia dell'agosto Foto M. Fiori
2018, è un'area rupestre, con ambienti ri-
pariali, istituita per tutelare rapaci di grande
importanza come l'aquila reale che trova In inverno alcuni rischi si intensificano e vanno monitorati
qui l'ambiente ideale per la nidificazione e con attenzione: la fauna è più vulnerabile e l’instabilità
idrogeologica può provocare seri danni.
la riproduzione, oltre che per la conservazione
di un ecosistema dove si sviluppa il pino lo-
ricato. Un affioramento roccioso costituito
da dolomie e altri calcari si innalza dal letto
del torrente per 800 metri e ha uno sviluppo
lineare di tre chilometri. Qui e nelle altre ri-
serve i carabinieri forestali d'inverno mettono
in sicurezza le piante pericolanti, soprattutto
quelle che potrebbero ostruire gli alvei
fluviali, prestano soccorso alla fauna in diffi-
coltà, operano un'azione costante antibrac-
conaggio: nei mesi più rigidi la fauna è più
vulnerabile, dunque ha bisogno di una mag-
giore protezione. Anche in Calabria, come
sulle Alpi, l'inverno è la stagione ideale per
monitorare specie come il lupo, il cervo, il
capriolo. L'attività idraulico-forestale prevede
la sistemazione dei versanti con smottamenti,
la sistemazione delle sponde fluviali, la ca-
nalizzazione delle acque.
“Sul Pollino e sulla Sila ci sono aree, come
quella di Gallopane, dove l'uomo non taglia
alberi da oltre 100 anni”, racconta Gorpia.
“Si stanno formando foreste vetuste preziose,
tra l'altro, per comprendere gli effetti dei
mutamenti climatici”. Faggi, pini secolari,
GENNAIO-FEBBRAIO 2020
pino laricio e pino loricato sono tra le specie
più diffuse e importanti, anche a livello ge-
netico, nelle riserve calabresi.
15
#Natura