Page 18 - Il Forestale n. 60
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L’Unione Internazionale per la
                                                               Conservazione della Natura
                                                               (Iucn), inoltre, stima che in poche
                                                               decine di anni scompariranno più
                                                               di 20 mila piante da fiore. Le api
                                                               domestiche sono accudite, alme-
                                                               no in parte, dagli apicoltori
                                                               mentre le api selvatiche hanno
                                                               bisogno, per formare colonie, di
                                                               ambienti incontaminati sempre
                                                               più rari.
                                                               Il polline è la principale fonte pro-
                                                               teica per le api. Greenpeace ha
                                                               individuato 7 insetticidi il cui uso
                                                               dovrebbe essere limitato e che
                                                               non andrebbero dispersi in
          quindi di una dieta variata, basata su tipi diversi  ambiente (imidacloprid, thiamethoxam, clo-
          di fiori, è essenziale per la sopravvivenza delle  thianidin, fioroni, clorpirifos, cipermetrina e
          api. Senza insetti impollinatori, uomini e anima-  deltametrina), tutte sostanze molto diffuse in
          li avrebbero difficoltà a trovare il cibo di cui  Europa. Ulteriori problemi per le api derivano
          hanno bisogno per la propria alimentazione e  dall’esposizione cronica a basse dosi con effet-
          sopravvivenza. Delle 100 colture da cui dipende  ti sub-letali (compromissione della capacità di
          il 90 per cento della produzione mondiale di  raccolta del polline, perdita di orientamento e
          cibo, 71 sono legate proprio al lavoro di impol-  incapacità di tornare alle arnie e spostarsi in
          linazione delle api. Il servizio di impollinazione  modo efficiente, compromissione della capaci-
          naturale offerto dalle api varrebbe ogni anno  tà di apprendimento legata alla memoria
          circa 265 miliardi di euro. Anche dal punto di  olfattiva, aumento della mortalità e sviluppo di
          vista economico, quindi, esiste tutto l’interesse a  disfunzioni anche in larve e regine). Dalle
          difenderle.                               ricerche scientifiche è emerso come il poten-



          Pappa reale dalla Cina

                onfezioni di pappa reale proveniente dalla Cina e pronte per essere vendute “on line” come
                prodotto italiano. A contrastare la tendenza “più melliflua” del mercato illegale ci ha pensato
         C il Corpo forestale dello Stato (Comando Provinciale di Ancona, NIPAF di Latina e Milano).
          Il responsabile, residente a Latina, è stato denunciato per frode in commercio. Dalle indagini è emer-
          so, infatti, come l’uomo acquistasse il prodotto cinese all’ingrosso da una ditta del perugino e
          ricorrendo a diversi raggiri come la vera e propria falsificazione dei certificati di analisi o la dichiara-
          zione di lotti di produzione inventati per una tracciabilità assente o fasulla, lo proponeva come
          italiano e di propria produzione. Le analisi dei campioni effettuate dall’Agenzia per i Servizi nel
          Settore Agroalimentare delle Marche (ASSAM) di Jesi (AN) hanno confermato l’origine cinese del pro-
          dotto. Diverse le irregolarità scoperte presso l’impresa perugina e comunicate ai Servizi sanitari
          locali per l’adozione dei provvedimenti di competenza: detenzione e vendita di miele e derivati in
          assenza di autorizzazioni e inosservanza delle garanzie igienico-sanitarie e delle regole per una cor-
          retta tracciabilità. Nel mirino dell’inchiesta anche un acquirente della provincia di Milano e i
          quantitativi di pappa reale da lui acquistati e poi finiti sotto sequestro. Secondo le stime del COPAIT
          (Associazione per la produzione e valorizzazione della pappa reale fresca italiana) il prodotto italiano
          verrebbe a costare, una volta messo in vendita, circa 600 euro al chilogrammo all’ingrosso contro i
          circa 35 euro al chilogrammo pagati dal primo importatore dalla Cina nel territorio europeo. Una frode
          paradossale su un prodotto potenzialmente salubre e rinvigorente.



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