Page 14 - Forestale N. 66 gennaio - febbraio 2012
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la magnitudo 4,2 raggiunta il 29 ed il 31 ottobre
2011 nella zona del Lago di Garda, al confine tra
il Veneto e il Trentino.
Qualche segnale era stato avvertito anche nella
valle del Primiero nell’aprile dello stesso anno,
quando erano stati segnalati dei boati di difficile
interpretazione in alcune vallate del bellunese
verso il trevigiano.
In realtà, anche nei giorni precedenti la frana del
Sass Maor alcuni cacciatori avevano riferito di un
analogo fenomeno, a cui attribuivano scarsa
importanza.
Al fine di disporre di elementi di maggior preci-
sione, la Provincia Autonoma di Trento ha
promosso uno specifico progetto riguardante il
monitoraggio sismico, la sismicità debole e la
sismotettonica del territorio trentino, affidando
le ricerche al Centro di Ricerche Sismologiche di
Udine che fa parte dell’Istituto nazionale di
Oceanografia e di Geofisica sperimentale. L’area
di studio comprenderà, in una prima fase, il
Trentino meridionale, la Gardesana, la Bassa
Valsugana e la valle del Primiero.
Dall’Università al Meteomont
Si tratta di un’iniziativa di grande interesse per
stabilire la pericolosità delle montagne , che va ad
integrare le ricerche svolte dal Dipartimento di
Geoscienze dell’Università di Padova, che sta
mettendo a punto un sofisticato sistema di rile-
Pale, e più di recente la Cima Una in Val vamento del rischio di crollo delle pareti
Fiscalina, ma la sua complessità è notevole poiché frequentate per attività sportive o turistiche.
le rocce presentano caratteristiche chimico-fisiche Il problema della stabilità dei versanti non è limi-
diverse ed i substrati di appoggio possiedono tato all’arco alpino, ma come indicano i dati del
consistenza ed inclinazioni molto varie. censimento condotto da Legambiente è molto
La maggiore frequenza dei crolli viene general- diffuso nel nostro Paese, dove sono state segna-
mente attribuita ai cambiamenti climatici; infatti, late oltre trecentomila frane, molte delle quali
la riduzione del manto nevoso che esercita un’a- altamente pericolose.
zione negativa sulle oscillazioni termiche al suolo, La sinergia tra gli studi in corso fa ben sperare
il precoce scioglimento delle nevi, che rende dis- sulla possibilità di disporre, a breve, di nuovi
ponibili grandi masse idriche nelle fratture delle metodi di monitoraggio che risulteranno partico-
rocce, le elevate precipitazioni su aree molto larmente utili anche per il Corpo forestale dello
ristrette rappresentano condizioni di pericolo, Stato, che da anni partecipa attivamente al
provocate da fenomeni atmosferici (il cosiddetto Servizio Meteomont per la difesa della monta-
weathering). gna.
Minore importanza viene attribuita agli sciami Nel 2012, al Sass Maor, va l’augurio del rapido
sismici che possono interessare ripetutamente la ripristino in sicurezza delle vie che consentono
superficie terrestre e che sono percepiti dalla ai tanti appassionati italiani e stranieri di tornare
popolazione soltanto quando vengono superati a vivere le emozioni di un paesaggio che solo le
certi valori della scala Richter, come ad esempio, Dolomiti sanno offrire.
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